A Cipro si andrà al ballottaggio per le elezioni presidenziali

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Nikos Christodoulides saluta i fotografi dopo aver votato a Pafo (AP Photo/ Petros Karadjias)

Nessuno dei 14 candidati alle elezioni presidenziali di domenica a Cipro ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti per essere eletto al primo turno, come largamente previsto dai sondaggi: i due più votati sono stati l’ex ministro degli Esteri Nikos Christodoulides, centrista, e Andreas Mavroyiannis, di sinistra, che con il 32 e il 29,6 per cento dei voti rispettivamente si sfideranno al ballottaggio del prossimo 12 febbraio.

Si votava nella parte “greca” dell’isola, la Repubblica di Cipro, paese membro dell’Unione Europea. Cipro è infatti divisa da quasi cinquant’anni tra uno stato greco-cipriota a sud e uno turco-cipriota a nord. Quello a nord si chiama Repubblica Turca di Cipro del Nord ed è riconosciuto solo dalla Turchia.

Christodoulides era il candidato dato per favorito dai sondaggi, seppur sotto la soglia necessaria per essere eletto al primo turno: si è presentato da indipendente, ma è sostenuto da diversi partiti dell’area centrista. Mavroyiannis invece è sostenuto da AKEL, il Partito Progressista dei Lavoratori, di sinistra: si prevedeva che a sfidare Christodoulides al ballottaggio sarebbe stato o lui o Averof Neofytou, il leader di DISY, il partito di centrodestra del presidente uscente Nikos Anastasiadīs, nonché l’ex partito di Christodoulides. Averof è arrivato terzo, con poco più del 26 per cento dei voti. Hanno votato circa 404mila persone sulle 561mila che si erano registrate per farlo, con un’affluenza del 72 per cento.

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