L’uomo accusato di aver ucciso l’ex primo ministro del Giappone Shinzo Abe è stato formalmente incriminato, dopo essere stato ritenuto in grado di affrontare il processo

Tetsuya Yamagami entra in una stazione di polizia scortato da un agente (Kyodo News via AP)
Tetsuya Yamagami entra in una stazione di polizia scortato da un agente (Kyodo News via AP)

Venerdì l’uomo accusato di aver ucciso l’ex primo ministro del Giappone Shinzo Abe è stato formalmente incriminato e affronterà un processo con le accuse di omicidio e di detenzione illegale di un’arma. L’uomo si chiama Tetsuya Yamagami e ha 42 anni. Era stato immediatamente arrestato dopo l’attacco, ma la realizzazione del processo era subordinata al risultato della perizia psichiatrica a cui le autorità lo avevano voluto sottoporre. La perizia ha concluso che sia in grado di affrontare il processo, la cui data di inizio non è stata ancora decisa.

Le autorità giapponesi hanno detto che Yamagami ha ammesso l’omicidio di Abe: le ragioni non sono state ancora del tutto chiarite, ma sembra che fossero legate alle relazioni di Abe con la Chiesa dell’unificazione, un gruppo religioso diffuso soprattutto negli Stati Uniti e in Asia orientale che ha milioni di membri e che da molti è considerato piuttosto simile a una setta. Yamagami riteneva la Chiesa e i suoi sostenitori politici responsabili di aver impoverito la sua famiglia.