Lunedì ci sono state violente proteste a Salonicco, in Grecia, dopo che un poliziotto aveva sparato a un ragazzo rom che non aveva pagato la benzina

Manifestanti che bloccano una strada bruciando rifiuti a Salonicco (AP Photo/Dimitris Tosidis)
Manifestanti che bloccano una strada bruciando rifiuti a Salonicco (AP Photo/Dimitris Tosidis)

Lunedì ci sono state grandi e violente proteste a Salonicco, nel nord della Grecia, dopo che nello stesso giorno un poliziotto aveva sparato in testa a un ragazzo rom di 16 anni che si era allontanato da un distributore di benzina senza pagare 20 euro. Il ragazzo guidava un pick-up ed era inseguito da una pattuglia di poliziotti in moto, avvertita dai dipendenti del distributore. Al momento il ragazzo si trova in un ospedale di Salonicco in gravi condizioni, mentre il poliziotto sospettato di avergli sparato è stato sospeso dal servizio e arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

Un centinaio di persone della comunità rom hanno bloccato la strada principale fuori dall’ospedale in cui è ricoverato il ragazzo, tirando su barricate e incendiando cassonetti e rifiuti. Lunedì notte a Salonicco circa 1.500 persone hanno partecipato a una marcia di protesta organizzata da gruppi di sinistra e anarchici, diventata presto violenta: i manifestanti hanno sfasciato negozi e lanciato bombe molotov contro la polizia, che ha provato a reprimere la manifestazione con gas lacrimogeni e granate stordenti.

Ad Atene, la capitale, c’è stata invece una marcia pacifica, in cui i manifestanti hanno accusato il poliziotto di aver sparato al ragazzo perché rom: le autorità greche sono spesso accusate di razzismo nei confronti di persone rom da parte dei membri della comunità e da attivisti per i diritti umani. Negli ultimi anni ci sono stati altri casi di persone rom uccise o ferite in scontri con la polizia.