È morto a 90 anni Franco Tatò, ex dirigente di Olivetti e Mondadori

Franco Tatò, a destra, con Mario Monti nel 2006 (MATTEO BAZZI/ANSA)
Franco Tatò, a destra, con Mario Monti nel 2006 (MATTEO BAZZI/ANSA)

È morto mercoledì a 90 anni l’imprenditore Franco Tatò, che fu dirigente di alcune delle maggiori aziende italiane come Olivetti, Mondadori, Fininvest e Enel. È morto in seguito a un ictus mentre era ricoverato nell’ospedale di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, dove il giorno successivo avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento al cuore.

Tatò era nato a Lodi nel 1932. Studiò filosofia a Pavia, poi in Germania e negli Stati Uniti. Entrò a 24 anni, nel 1956, alla Olivetti, una delle più importanti aziende italiane, all’epoca specializzata nella produzione di macchine da scrivere. Cominciò come operaio e arrivò negli anni a occupare importanti posizioni dirigenziali. Nella sua carriera si fece la fama di “risanatore aziendale”, cioè di dirigente in grado di rimettere a posto i conti delle aziende in crisi: cominciò con alcune divisioni estere della Olivetti e poi fu chiamato a farlo anche altrove, a cominciare dall’industria meccanica tedesca Mannesmann-Kienzle, di cui fu amministratore delegato dal 1982. Quel periodo da dirigente in Germania gli procurò il soprannome di “Kaiser Franz”, in riferimento alla sua intransigenza e durezza sul lavoro.

Nel 1984 tornò in Italia per diventare vicepresidente e amministratore delegato di Mondadori. Dopo un altro breve periodo all’estero e un breve ritorno sia alla Olivetti che alla Mondadori, venne chiamato nel 1991 alla Fininvest, la società finanziaria della famiglia Berlusconi, divenendone amministratore delegato nel 1993. Nel 1996 fu chiamato dal governo Prodi a guidare Enel, una delle più importanti società italiane del settore dell’energia, in cui rimase fino al 2002 nel periodo in cui l’azienda da statale diventò privata. In quello stesso anno si sposò con l’autrice e conduttrice televisiva Sonia Raule, con cui ebbe una figlia.