In Brasile molti camionisti stanno bloccando le strade per protestare contro la sconfitta di Bolsonaro alle elezioni

L'autostrada tra San Paolo e Rio de Janeiro bloccata dalle proteste dei camionisti (AP Photo/Rodrigues Da Silva)
L'autostrada tra San Paolo e Rio de Janeiro bloccata dalle proteste dei camionisti (AP Photo/Rodrigues Da Silva)

In Brasile i sostenitori del presidente uscente Jair Bolsonaro stanno organizzando ampie proteste contro il risultato delle elezioni vinte da Luiz Inácio Lula da Silva al ballottaggio di domenica: stanno protestando in particolare i camionisti, una delle categorie di lavoratori che hanno maggiormente sostenuto Bolsonaro durante la campagna elettorale, che stanno bloccando moltissime strade in tutto il paese. Stanno naturalmente causando disagi al traffico, ma soprattutto stanno sospendendo le consegne di cibo e di fatto compromettendo la catena di approvvigionamento alimentare del paese, soprattutto negli stati del sud.

I camionisti hanno iniziato a bloccare le strade domenica dopo i risultati delle elezioni e non hanno ancora smesso. La polizia è riuscita a disperdere solo alcuni dei blocchi stradali: lunedì sera ha fatto sapere che erano 342 in tutto il paese.

In generale Bolsonaro ha beneficiato di un ampio consenso da parte di tutta la categoria degli autotrasportatori e dei tassisti, considerata decisiva per la sua rimonta nei consensi degli ultimi mesi: Lula ha vinto al ballottaggio con un margine molto stretto (50,9 per cento contro il 49,1 di Bolsonaro), ma fino a pochi mesi fa il suo vantaggio sembrava più ampio (i sondaggi parlavano addirittura di 18 punti all’inizio del 2022). Il consenso degli autotrasportatori è stato consolidato con una attiva politica di finanziamento pubblico, in cui sono stati erogati contributi una tantum a fondo perduto per rispondere all’aumento del prezzo dei carburanti.

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In un modo decisamente inusuale per un’elezione di questo genere, Bolsonaro non ha ancora commentato la sconfitta. Ci sono diverse preoccupazioni sul fatto che possa rendere molto difficile il passaggio di consegne a Lula, che entrerà in carica all’inizio del 2023, visto che per mesi Bolsonaro aveva messo in discussione il sistema elettorale brasiliano e fatto capire che avrebbe considerato truccate le elezioni in caso di sconfitta. Con le ampie proteste in corso, molti vedono il fatto che non abbia commentato la sconfitta già come un tentativo di creare ambiguità sui risultati delle elezioni e legittimare le contestazioni.