Gli animali che si mangiano le caccole

Lo fanno almeno 12 specie di primati tra cui anche gli aye aye, su cui sono recentemente usciti uno studio e un video

(Journal of Zoology)
(Journal of Zoology)
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Un gruppo di ricercatori ha pubblicato sulla rivista specializzata Journal of Zoology il video e la descrizione della prima osservazione di un aye aye – un piccolo primate col pollice opponibile – mentre si infila le dita nel naso e poi se le lecca. Come viene fatto notare nello studio che ha accompagnato la pubblicazione del video, mettersi le dita nel naso è un comportamento molto comune tra gli animali, oltre che tra gli esseri umani, e anche il gesto di “mangiarsi le caccole” non è la prima volta che viene osservato. Non è da escludere che possa portare benefici alla salute o altri vantaggi, ma per il momento gli studi sul tema sono molto pochi.

Secondo la ricerca, sarebbero almeno 12 le specie di primati con questa abitudine, tra le quali scimpanzé, macachi e gorilla. L’aye aye però si è rivelato particolarmente interessante perché in grado di inserire le sue dita (lunghe fino a 8 centimetri) per intero nelle narici. L’esemplare osservato nel video si chiama Kali e vive nel Duke Lemur Center del North Carolina, negli Stati Uniti.

L’aye aye (Daubentonia madagascariensis) è un primate originario del Madagascar, dove vive lungo la costa orientale e nella foresta pluviale. Almeno esteticamente ricorda un lemure, e ha diverse cose in comune con i primati e con i roditori, tanto che inizialmente i primi esploratori pensavano si trattasse di un qualche tipo di scoiattolo gigante. Dorme di giorno ed è attivo per poche ore subito dopo il tramonto. Mangia di tutto, dagli insetti ai vegetali, ed è particolarmente longevo, almeno in cattività dove supera di norma i 20 anni. Gli esemplari adulti raggiungono un’altezza intorno al metro e sono registrati come specie in via d’estinzione.

Le zampe dell’aye aye hanno sei “dita” ciascuna, compreso un pollice che viene usato per afferrare le cose e due lunghe dita che servono per estrarre le larve dalle insenature degli alberi.

La principale autrice della ricerca pubblicata dal Journal of Zoology si chiama Anne-Claire Fabre: è una docente dell’Università di Berna, in Svizzera, e un’esperta di mammiferi. Fabre e un gruppo di ricercatori americani e britannici hanno osservato il comportamento di Kali per la prima volta al Duke Lemur Center e hanno deciso di approfondire la questione. Rispetto alla prima volta che ha visto il video, Fabre ha detto: «Mi sono chiesta se se lo stesse infilando fin nel cervello. Era così strano e sembrava impossibile».

Con una tomografia computerizzata e una riproduzione tridimensionale del cranio di Kali, i ricercatori hanno scoperto che quando si infila le dita nel naso queste entrano nella cavità nasale e riescono ad arrivare fino al fondo della bocca, dove inizia l’esofago.

Nello studio viene fatto notare che solitamente il comportamento di mettersi le dita nel naso è diffuso tra gli animali con maggiori capacità di manipolare gli oggetti e quindi prevalentemente tra i primati. Alcune specie addirittura sono state osservate fare lo stesso gesto usando ramoscelli o altri strumenti più sottili delle loro dita. La maggior parte delle osservazioni di questo fenomeno è stata fatta su animali tenuti in cattività, ma secondo i ricercatori non è da escludere che avvenga anche tra quelli che vivono in libertà.

Non è però molto chiaro il perché di questo comportamento. Potrebbe essere semplicemente per scrostare alcune mucose secche che danno fastidio. Ma altre teorie riguardano la possibilità che ingerire le sostanze di cui è fatto il muco nasale possa tornare utile per il sistema immunitario o per uccidere i batteri che causano le carie dentali. Allo stesso tempo non è da escludere il contrario, e cioè che l’effetto sia quello di diffondere batteri dannosi per l’organismo. Approfondire la questione potrebbe tornare molto utile per capire qualcosa in più anche della salute umana.

Anche per quanto riguarda gli umani, oggi non esiste una spiegazione chiara e convincente sul perché le persone si mettano le dita nel naso. Tra le ipotesi più dibattute c’è semplicemente quella secondo cui ripulirsi il naso dà un certo grado di soddisfazione, elimina un fastidio, ed è possibile realizzarlo istantaneamente senza dovere andare alla ricerca di un fazzoletto.

– Leggi anche: Perché ci mettiamo le dita nel naso?

Un’altra questione a cui non si è ancora in grado di rispondere è se mettersi le dita nel naso e mangiare le caccole possa avere avuto un ruolo nell’evoluzione delle varie specie di primati. Secondo Anne-Claire Fabre «con le appena 12 specie del nostro studio è molto difficile dire se sia un comportamento ancestrale dei primati o se si sia sviluppato indipendentemente, o anche se abbia avuto un ruolo [nell’evoluzione, ndr] in generale».

Fabre ha spiegato che un modo per approfondire l’argomento potrebbe essere quello di far compilare un questionario ai ricercatori che lavorano a contatto con aye aye e altri primati, per vedere se e quando si mettono le zampe nel naso, ed eventualmente ipotizzare la funzione di un gesto del genere.

Fabre ha anche detto che spera che la sua ricerca possa essere d’impulso a maggiori approfondimenti sul tema. «Abitudini disgustose come la coprofagia (mangiare le feci) hanno un sacco di studi dedicati, non c’è ragione per cui mettersi le dita nel naso e mangiare le caccole non debbano essere studiati altrettanto».