Gli Stati Uniti hanno incriminato 13 cittadini cinesi accusati di essere spie attive nel paese

Il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland durante la conferenza stampa di lunedì 24 ottobre a Washington (AP Photo/ J. Scott Applewhite)
Il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland durante la conferenza stampa di lunedì 24 ottobre a Washington (AP Photo/ J. Scott Applewhite)

Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato 13 cittadini cinesi che si ritiene siano stati coinvolti in attività di spionaggio per ottenere informazioni su un’indagine federale, sottrarre tecnologie agli Stati Uniti e riportare in Cina presunti dissidenti scappati dal paese. Secondo i documenti presentati dalla procura generale degli Stati Uniti, due cittadini cinesi sono stati incriminati con l’accusa di aver cercato di corrompere un funzionario della polizia statunitense per ottenere dettagli su un’investigazione federale su un’importante società di telecomunicazioni. La procura sostiene che le due persone abbiano cercato di estorcere informazioni sull’indagine offrendo migliaia di dollari in contanti e gioielli al funzionario, che nel frattempo però stava collaborando con l’FBI. Né i documenti ufficiali né il procuratore generale Merrick Garland hanno chiarito quale sia l’azienda coinvolta, ma alcuni media statunitensi hanno scritto che si tratta dell’azienda tecnologica cinese Huawei, citando persone a conoscenza dei fatti.

Altri undici cittadini cinesi sono stati incriminati con l’accusa di essere coinvolti in altri due casi di spionaggio. Quattro persone sono state accusate di aver sfruttato un centro studi fasullo nel New Jersey per cercare di attirare funzionari ed ex funzionari pubblici statunitensi con l’obiettivo di ottenere l’accesso a tecnologie da poter sfruttare in Cina; si sospetta che tre di queste persone siano agenti dell’intelligence cinese e che tra i loro obiettivi ci fosse anche quello di contenere eventuali proteste negli Stati Uniti contro il regime cinese. Altre sette sono state accusate di aver cercato di costringere un cittadino cinese naturalizzato americano a rientrare in Cina, nell’ambito di un piano più ampio per forzare a far rientrare nel paese dissidenti e presunti tali. Due di queste persone sono state arrestate.

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