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  • Venerdì 7 ottobre 2022

I problemi di una città olandese con una storia falsa su una setta satanica

Bodegraven-Reeuwijk vorrebbe far rimuovere da Twitter i contenuti che la collegano a una teoria complottista, ma non è facile

Bodegraven-Reeuwijk (Vincent van Zeijst/Wikimedia Commons)
Bodegraven-Reeuwijk (Vincent van Zeijst/Wikimedia Commons)
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Bodegraven-Reeuwijk, una cittadina olandese di 34mila abitanti a circa 30 chilometri da Amsterdam, ha perso una causa in cui aveva accusato Twitter di non fare abbastanza per rimuovere una serie di contenuti che promuovevano una teoria del complotto diffamatoria nei confronti della città. La teoria in questione sosteneva che la città negli anni Ottanta fosse stata la sede di una setta satanica di pedofili: era già stata dimostrata come falsa a livello legale in altri processi e Twitter aveva già rimosso i contenuti pubblicati dalle persone che erano state condannate per quella storia.

La vicenda testimonia le difficoltà dei social network nel limitare la disinformazione sulle proprie piattaforme, anche in presenza di contenuti apertamente falsi: in molti casi non è possibile rimuovere informazioni fuorvianti e tutelare allo stesso tempo la libertà di espressione degli utenti che le hanno diffuse, se queste non hanno direttamente implicazioni legali.

A settembre Bodegraven-Reeuwijk aveva denunciato Twitter, chiedendo che rimuovesse tutti i contenuti in qualche modo collegati a questa storia, che stanno causando molti disagi alla città e ai suoi abitanti: da quando la teoria del complotto ha iniziato a diffondersi, più di un anno fa, decine di persone sono andate in visita nel cimitero cittadino per lasciare fiori e messaggi sulle tombe dei bambini, considerati vittime della setta.

Ora un tribunale dell’Aia ha stabilito che Twitter abbia già fatto tutto quello che poteva quando aveva sospeso dalla sua piattaforma gli account delle persone condannate per questa storia e i loro contenuti illegali e diffamatori.

Secondo il giudice non è invece compito di Twitter rimuovere i contenuti di utenti che non erano coinvolti nelle vicende processuali: non tutti i messaggi collegati alla teoria del complotto di Bodegraven-Reeuwijk possono considerarsi illegali, ha spiegato, e per Twitter sarebbe stato impossibile rimuoverli tutti senza commettere a sua volta violazioni a livello legale. Il giudice ha comunque detto che Twitter dovrà rispondere con immediatezza a eventuali richieste puntuali da parte della città, se saranno individuati singoli contenuti palesemente illegali o diffamatori.

Le persone colpevoli della diffusione della teoria complottista su Bodegraven-Reeuwijk sono tre: uno aveva detto di essere stato abusato negli anni Ottanta e di aver assistito a riti satanici e all’omicidio di alcuni bambini. A giugno un tribunale aveva stabilito che non ci fosse alcuna prova per sostenere queste accuse e aveva condannato lui e un’altra persona per sedizione, minacce e diffamazione.

Una terza persona, arrestata per la stessa storia già ad agosto del 2021 nell’Irlanda del Nord, era stata consegnata alle autorità dei Paesi Bassi più o meno un anno dopo, e condannata da un tribunale qualche mese dopo le prime due persone accusate. Nonostante le condanne, però, le storie su Bodegraven-Reeuwijk avevano continuato a diffondersi sui social network, insieme a messaggi che invitavano le persone ad andare in visita nella città per commemorare le presunte vittime.