Il Parlamento Europeo ha approvato la legge che dal 2024 imporrà a tutti i telefoni di avere lo stesso caricabatterie

Il Commissario Europeo al Mercato Interno Thierry Breton (AP Photo/Thierry Monasse)
Il Commissario Europeo al Mercato Interno Thierry Breton (AP Photo/Thierry Monasse)

Martedì il Parlamento Europeo ha approvato una nuova legge che uniformerà la tecnologia di ricarica degli smartphone e degli altri apparecchi elettronici in commercio nei paesi dell’Unione Europea: a partire dall’autunno 2024 tutti i dispositivi dovranno prevedere porte USB-C per i caricabatterie: sono le porte attualmente utilizzate dai dispositivi Android.

Dopo l’accordo trovato a giugno, oggi la proposta di direttiva dell’eurodeputato Alex Agius Saliba, del gruppo di centro-sinistra dei Socialisti e Democratici, è stata approvata con un voto a larghissima maggioranza: 602 favorevoli, 13 contrari e otto astenuti.

Le nuove regole riguarderanno dal 2024 smartphone, tablet, fotocamere, e-reader, cuffie, dispositivi satellitari, console di videogame e casse portatili. Dal 2026, invece, la misura coinvolgerà anche i computer portatili. Sarà costretta ad adeguarsi anche Apple, che sui suoi iPhone oggi utilizza una porta diversa, definita “Lightning”.

Il nuovo standard unico secondo la Commissione Europea porterà a una riduzione dei rifiuti elettronici di circa 12mila tonnellate l’anno. Si tratta di una piccola parte del totale dei rifiuti elettronici prodotti in Europa: nel 2019 sono stati 4,5 milioni di tonnellate. La Commissione ha anche stimato un risparmio annuale di 250 milioni per i consumatori. Uno studio commissionato nel 2019 aveva indicato che circa la metà dei caricabatterie dei telefoni venduti nell’anno precedente utilizzavano una porta USB-B, il 29 per cento una USB-C e il 21 per cento la tecnologia “Lightning”.

I governi dell’Unione Europea dovrebbero approvare in via definitiva la direttiva durante la riunione dei ministri dell’Ambiente del 24 ottobre. Poi i vari paesi europei avranno sei mesi per recepire la legge europea nei propri ordinamenti.