Le condizioni per fare la pace in Ucraina, secondo Zelensky

Tra cui un tribunale speciale per punire la Russia dell'aggressione: il presidente ucraino le ha elencate in un discorso all'Assemblea generale dell'ONU

(Spencer Platt/Getty Images)
(Spencer Platt/Getty Images)

Mercoledì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) a New York, l’organo in cui sono rappresentati tutti gli stati membri. Zelensky ha parlato di guerra in Ucraina riferendosi alle “condizioni di pace” che potrebbe chiedere il suo governo per fermare il conflitto: il fatto di poter parlare apertamente di “condizioni di pace” indica il buon momento che sta attraversando la controffensiva ucraina, che di recente ha ottenuto vittorie importanti nel nord-est del paese, ma non significa che la Russia abbia intenzione di negoziare, soprattutto dopo che mercoledì il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una “mobilitazione parziale”.

Come condizioni di pace Zelensky ha chiesto sanzioni specifiche per la Russia, tra cui il divieto di votare nelle organizzazioni internazionali e la revoca del diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU (cioè l’organo più potente delle Nazioni Unite). Zelensky ha anche parlato di Putin ma senza nominarlo mai direttamente: si è riferito a lui chiamandolo «entità».

L’Ucraina vuole la pace. L’Europa vuole la pace. Il mondo vuole la pace. E abbiamo visto chi è l’unico che vuole la guerra. C’è solo un’entità tra tutti gli stati membri dell’ONU che ora, se potesse interrompere il mio discorso, direbbe che è felice di questa guerra, della sua guerra.

L’ultimo riferimento era dovuto al fatto che il discorso di Zelensky era registrato, e perciò non poteva essere interrotto.

Zelensky ha chiesto esplicitamente alle Nazioni Unite di sostenerlo in un piano composto da cinque misure specifiche che consentirebbero di arrivare alla pace e alla sicurezza dell’Ucraina: creare un tribunale speciale per punire la Russia per i crimini commessi nell’aggressione, con sanzioni e la revoca del diritto di veto; continuare a inviare aiuti per proteggere la vita delle persone ucraine; ripristinare la sicurezza e l’integrità territoriale dell’Ucraina per evitare un disastro nucleare (riferendosi alla centrale di Zaporizhzhia); garantire sicurezza e protezione all’Ucraina; continuare a difendersi dall’aggressione russa.

«Per quel che riguarda i dialoghi [di pace] tra l’Ucraina e la Russia», ha continuato Zelensky, «probabilmente avrete sentito parole diverse dalla Russia, come se fossero pronti». «Parlano di dialoghi ma annunciano una mobilitazione militare. Parlano di dialoghi ma annunciano pseudo-referendum», ha detto riferendosi alle ultime decisioni di Putin. Al termine del suo discorso Zelensky ha ricevuto una standing ovation.

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