Un tribunale di Mosca ha revocato la licenza di stampa a Novaya Gazeta, il principale e più noto giornale indipendente russo

Dmitri Muratov, cofondatore e direttore di Novaya Gazeta, nel tribunale di Mosca che ha stabilito la revoca della licenza di pubblicazione del giornale (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)
Dmitri Muratov, cofondatore e direttore di Novaya Gazeta, nel tribunale di Mosca che ha stabilito la revoca della licenza di pubblicazione del giornale (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)

Lunedì un tribunale di Mosca ha revocato la licenza di stampa a Novaya Gazeta, il principale e più noto giornale indipendente russo, con una sentenza definita «politica» dal suo co-fondatore e direttore, il premio Nobel per la Pace Dmitri Muratov. La sentenza del tribunale riguarda per ora la sola versione cartacea del giornale: concretamente, significa che il giornale non potrà più essere stampato né venduto all’interno del territorio russo. Un’altra sentenza, prevista per la prossima settimana, stabilirà se vietare anche la pubblicazione online.

La decisione del tribunale è stata presa a pochi giorni dalla morte di Michail Gorbaciov, l’ultimo leader dell’Unione Sovietica che donò parte del proprio premio Nobel per fondare il giornale, e che continuò poi a sostenerlo e a finanziarlo.

Lo scorso 28 marzo Novaya Gazeta aveva già scelto di sospendere temporaneamente le proprie pubblicazioni in territorio russo – sia cartacee che online – a causa di pressioni esercitate dal governo russo, in particolare dal Roskomnadzor, l’agenzia statale delle comunicazioni russa: è stata proprio Roskomnadzor a chiedere la revoca della licenza di stampa al giornale. Proprio in quei giorni il regime di Vladimir Putin stava intensificando il proprio controllo dell’informazione per allinearla alla versione ufficiale dell’invasione russa dell’Ucraina. Parte della redazione aveva poi lasciato la Russia e aveva cominciato a pubblicare una nuova edizione del giornale dalla Lettonia.