Gazprom ritarderà ancora la riapertura del gasdotto Nord Stream 1

L'azienda russa dice che serve altra manutenzione per via di alcune perdite, senza specificare quando riattiverà la fornitura di gas

Una parte del gasdotto Nord Stream 1, 20 luglio 2022 (Stefan Sauer/dpa via AP)
Una parte del gasdotto Nord Stream 1, 20 luglio 2022 (Stefan Sauer/dpa via AP)

Venerdì l’azienda energetica statale russa Gazprom ha annunciato che ritarderà ancora la riapertura del gasdotto Nord Stream 1, il principale collegamento per trasportare gas naturale dalla Russia alla Germania, e quindi all’Europa. Mercoledì Gazprom aveva interrotto la fornitura per manutenzione, dicendo che il flusso sarebbe ricominciato sabato 3 settembre al 20 per cento della portata totale del gasdotto. Adesso ha annunciato che non riattiverà la fornitura neanche sabato, a causa di alcune perdite individuate durante un’ispezione a un impianto di compressione, e non ha specificato quando potrà farlo.

L’annuncio di Gazprom è arrivato poche ore dopo che i paesi del G7 avevano raggiunto un accordo per imporre un limite al prezzo del petrolio russo. Il portavoce della Commissione Europea, Eric Mamer, ha definito le motivazioni citate da Gazprom «pretesti falsi» che dimostrano l’inaffidabilità e il cinismo della Russia.

È da settimane che la Russia ha ridotto il flusso di gas verso l’Europa. Lo aveva già bloccato del tutto per via di manutenzioni programmate lo scorso luglio, e poi lo aveva ripristinato solo al 20 per cento della portata massima. La Russia sostiene che i tagli alle forniture di gas siano dovuti alle sanzioni europee per l’invasione dell’Ucraina, che impedirebbero di accedere ad apparecchiature e interventi di manutenzione. Ma molti analisti e governi sono convinti che la Russia usi la riduzione o l’interruzione delle forniture come arma contro i paesi europei e come ritorsione per le sanzioni.