Due dei tre uomini che uccisero Ahmaud Arbery a Brunswick nel 2020 sono stati condannati a un secondo ergastolo, per crimini d’odio 

Da sinistra Travis McMichael, William Bryan e Gregory McMichael (Pool, File viaAP)
Da sinistra Travis McMichael, William Bryan e Gregory McMichael (Pool, File viaAP)

Lunedì un tribunale federale statunitense ha condannato a un secondo ergastolo, per reati d’odio, Gregory McMichael e il figlio Travis, due dei tre uomini bianchi già condannati per l’omicidio di Ahmaud Arbery, il ragazzo afroamericano di 25 anni ucciso mentre faceva jogging nel febbraio del 2020 a Brunswick, negli Stati Uniti. Il terzo imputato, William Bryan, che aveva ripreso l’omicidio col cellulare, è stato condannato a 35 anni di prigione.

Tutti e tre gli imputati erano già stati condannati all’ergastolo (la possibilità della libertà condizionata era stata data solo a Bryan): la sentenza di lunedì riguarda un secondo processo, per crimini d’odio e altri reati, in cui i tre erano accusati di aver ucciso Arbery in quanto afroamericano. L’accusa, in particolare, era di aver privato Arbery dei diritti civili, crimine d’odio che ha come pena massima l’ergastolo, ma anche di tentato rapimento e, relativamente ai McMichael, di aver ucciso Arbery a colpi di arma da fuoco.

Il processo si era concluso lo scorso febbraio e i tre erano stati dichiarati colpevoli: lunedì è stata comunicata la pena, che si aggiunge all’ergastolo già deciso durante il primo processo.

Quello qui sotto è il video che mostra l’uccisione di Arbery (attenzione: contiene immagini forti):