Marco Cappato dell'Associazione Luca Coscioni (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)

Marco Cappato è indagato per aiuto al suicidio, dopo essersi autodenunciato

Giovedì la Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati Marco Cappato, politico e attivista dell’associazione Luca Coscioni, che ieri si era autodenunciato ai carabinieri per aver accompagnato in Svizzera Elena, una donna veneta che in Italia non poteva accedere al suicidio assistito. Elena è morta mercoledì, nel modo che ha scelto. Ora Cappato è accusato di aiuto al suicidio, reato previsto dall’articolo 580 del codice penale italiano: rischia dai 6 ai 12 anni di carcere.

Anche se una sentenza della Corte Costituzionale del 2019 ha depenalizzato in alcuni casi l’aiuto al suicidio assistito, Cappato rischia comunque una condanna perché il caso di Elena non rientra tra quelli garantiti dalla sentenza della Corte. Elena, infatti, non era tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, condizione citata espressamente dalla Corte Costituzionale nella sentenza.

Alla sentenza della Corte – storica e nota appunto come “sentenza Cappato” – si era arrivati grazie a un altro atto di disobbedienza civile da parte di Cappato, quello legato al caso di Fabiano Antoniani, detto dj Fabo, da lui accompagnato in Svizzera nel 2017.

– Leggi anche: Marco Cappato si è autodenunciato per aver aiutato un suicidio assistito

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