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  • Mercoledì 20 luglio 2022

Le deputate americane contro la Corte Suprema fermate dalla polizia

Alexandria Ocasio-Cortez e altre parlamentari stavano manifestando per il diritto all'aborto a Washington: sono state subito rilasciate

(Anna Moneymaker/Getty Images)
(Anna Moneymaker/Getty Images)

Martedì davanti alla Corte suprema americana, a Washington DC, la polizia ha fermato, multato e poi rilasciato decine di persone e diverse deputate e deputati Democratici del Congresso mentre protestavano a favore del diritto all’aborto. I deputati fermati sono stati 16, di cui 15 donne: tra i nomi più noti c’è quello della 32enne Alexandria Ocasio-Cortez e delle colleghe Cori Bush, Ilhan Omar e Rashida Tlaib. Tutte le persone sono poi state lasciate andare come è prassi in questo tipo di operazioni.

La manifestazione è una delle tante che sono state organizzate da gruppi femministi e per la giustizia sociale dopo che lo scorso 24 giugno la Corte suprema – composta a maggioranza da giudici nominati da presidenti Repubblicani – ha ribaltato la storica sentenza del 1973 (conosciuta come “Roe v. Wade”), che garantiva il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza su tutto il territorio nazionale.

Da allora, in molti stati sono entrate in vigore leggi che limitano l’accesso all’aborto e altre verranno probabilmente approvate nel prossimo futuro.

Il corteo di protesta, composto da una piccola folla, è partito dal Campidoglio (la sede del Congresso) ed è proseguito fino all’area antistante alla Corte Suprema con uno striscione arancione con la scritta: «I nostri corpi, i nostri tribunali, la nostra democrazia». Davanti alla Corte Suprema i manifestanti hanno ignorato l’invito della polizia a disperdersi e le minacce di arresto. Alcuni partecipanti si sono seduti in mezzo alla strada in segno di protesta, gridando: «Non torneremo indietro» e altri slogan.

A quel punto la polizia è intervenuta e ha fermato circa 34 persone per affollamento, ostacolo e intralcio al passaggio: è l’accusa che viene più spesso usata dalla polizia per arrestare manifestanti impegnati in azioni pacifiche di disobbedienza civile. Le persone fermate sono state portate una alla volta in un’area poco distante dove sono state registrate, multate e poi rilasciate.