L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato i primi due casi del virus di Marburg in Ghana

Matshidiso Moeti, la direttrice regionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'Africa (AP Photo/Moses Sawasawa, File)
Matshidiso Moeti, la direttrice regionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'Africa (AP Photo/Moses Sawasawa, File)

Domenica l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato i primi due casi in Ghana di Marburg, un virus della famiglia dei filoviridae, la stessa di ebola. È molto contagioso e causa febbre alta, diarrea, nausea, vomito: i primi sintomi sono solitamente febbre improvvisa, forte mal di testa e dolori al petto. Secondo l’OMS, nelle precedenti epidemie il virus di Marburg ha avuto un tasso di letalità molto alto, causando la morte tra il 24 e l’88 per cento delle persone contagiate. Il virus viene inizialmente trasmesso agli esseri umani dalle volpi volanti (anche detti pipistrelli della frutta), ma il contagio poi può avvenire anche tra le persone, e al momento non esiste un vaccino.

I due casi risultati positivi al virus sono due persone non collegate tra loro nella regione di Ashanti, nel sud del Ghana: entrambe sono poi morte a causa della malattia provocata dal virus. L’OMS ha detto di star tenendo sotto controllo oltre 90 persone che potrebbero essere entrate in contatto con loro.

Nell’ultimo anno il virus era già stato trovato in un paziente in un altro paese dell’Africa occidentale, la Guinea, dove però non c’erano stati altri casi. Negli ultimi anni si sono avuti contagi del virus di Marburg in altri paesi africani come l’Uganda, il Kenya, il Sudafrica, la Repubblica Democratica del Congo e l’Angola, dove nel 2005 più di 200 persone erano morte a causa del virus.