Il governo dello Sri Lanka si è dimesso a causa delle grandi proteste degli ultimi giorni

(AP Photo/ Eranga Jayawardena)
(AP Photo/ Eranga Jayawardena)

Il governo dello Sri Lanka si è dimesso a causa delle recenti proteste contro la grave crisi economica in corso nel paese, iniziate giovedì con una manifestazione nella capitale Colombo. Il ministro dell’Istruzione Dinesh Gunawardena ha detto che tutti e 26 i ministri che fanno parte del governo hanno presentato le proprie dimissioni, ma non il primo ministro Mahinda Rajapaksa, che è il fratello del presidente Gotabaya Rajapaksa, verso cui erano state rivolte le prime proteste.

Giovedì sera a Colombo centinaia di persone avevano manifestato davanti alla residenza del presidente, accusato di non essere in grado di gestire la gravissima crisi economica in corso nel paese. Nei giorni seguenti era stato introdotto uno stato di emergenza ed era stato dichiarato un coprifuoco di 36 ore che prevedeva anche il blocco di social network e app di messaggistica come Facebook, Twitter e WhatsApp per impedire l’organizzazione di eventuali proteste. Domenica comunque migliaia di persone avevano violato le norme sul coprifuoco per protestare contro il governo e contro le gravi carenze di cibo, carburante e farmaci, sia a Colombo che in altre città.

Ora il presidente Rajapaksa dovrà nominare un nuovo governo, ma secondo vari critici e oppositori politici le cose comunque potrebbero non cambiare molto: i Rajapaksa fanno parte di una delle dinastie politiche più importanti dello Sri Lanka, che conta sette fratelli che hanno tutti avuto importanti ruoli politici o amministrativi, e sono stati accusati in varie occasioni di corruzione e nepotismo.

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