Sarah Palin si è candidata a deputata e tornerà in politica

Sarah Palin durante un comizio a favore di Donald Trump. (Brian Blanco/Getty Images)
Sarah Palin durante un comizio a favore di Donald Trump. (Brian Blanco/Getty Images)

La politica statunitense Sarah Palin, ex governatrice dell’Alaska ed ex candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti, ha annunciato la sua candidatura per l’unico seggio espresso alla Camera dall’Alaska, e quindi la sua decisione di tornare a far parte attivamente della politica nazionale americana.

Palin, che fa parte del Partito Repubblicano, era diventata improvvisamente un personaggio nazionale durante la campagna per le elezioni del 2008, quando era stata scelta a sorpresa da John McCain come sua candidata alla vicepresidenza. Per quanto inizialmente avesse dato slancio ed entusiasmo a una campagna che faticava a ingranare, nel giro di poche settimane l’estremismo delle sue posizioni politiche e una serie di grossi errori e gaffe avevano compromesso i suoi consensi e danneggiato lo stesso McCain.

Palin, che ha 58 anni, era comunque emersa dalla sconfitta di McCain e dal fallimento di quella campagna elettorale come uno dei personaggi più popolari dell’estrema destra statunitense, mostrando le dimensioni crescenti di quel segmento di elettorato molto prima che arrivasse Donald Trump e ne raccogliesse i frutti. Dopo aver pensato a lungo alla possibilità di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti alle presidenziali del 2012, Palin aveva deciso invece di abbandonare l’attività politica; in questi anni ha fatto soprattutto l’opinionista in tv, e ha dato il suo sostegno a molti candidati conservatori (tra cui lo stesso Trump).

L’Alaska esprime un solo seggio alla Camera – per quanto sia enorme, è uno dei meno popolosi stati americani – e il mese scorso è morto a 88 anni il deputato del Partito Repubblicano che lo occupava dal 1973, Don Young. La morte di Young, che è sempre stato molto popolare, ha reso improvvisamente quel seggio contendibile e le candidature annunciate sono già quasi 40. Non sono previste le primarie di partito, bensì un sistema di voto in due turni: l’11 giugno ci sarà un primo giorno di votazioni, e le quattro persone più votate accederanno a un secondo turno che si terrà il 16 agosto.