Tre persone sono state condannate in primo grado per l’omicidio di Luca Sacchi

I genitori di Luca Sacchi, Alfonso e Bianca, fuori dal tribunale di Roma, martedì 29 marzo (ANSA/ Riccardo Antimiani)
I genitori di Luca Sacchi, Alfonso e Bianca, fuori dal tribunale di Roma, martedì 29 marzo (ANSA/ Riccardo Antimiani)

Martedì tre persone sono state condannate per l’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne ucciso a Roma nell’ottobre del 2019 durante un tentativo di rapina. La Corte d’Assise di Roma ha condannato in primo grado a 27 anni di carcere Valerio Del Grosso, l’autore materiale dell’omicidio, mentre sono stati condannati a 25 anni di carcere Paolo Pirino, per concorso in omicidio, e Marcello De Propris, che aveva dato l’arma a Del Grosso. È stato assolto Armando De Propris, padre di Marcello De Propris, accusato per la detenzione della pistola.

È stata inoltre condannata a tre anni di carcere e al pagamento di una multa di 30mila euro Anastasiya Kylemnyk, l’allora fidanzata di Sacchi, che nella notte dell’omicidio aveva tentato di acquistare 15 chili di marijuana da Del Grosso e Pirino.

La notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019, Sacchi, Kylemnyk e Giovanni Princi, un loro amico, avevano cercato di acquistare la marijuana da Del Grosso e Pirino. Durante l’acquisto, Del Grosso e Pirino avevano tentato di derubare Kylemnyk, e nello scontro Del Grosso aveva sparato un colpo di pistola alla testa contro Sacchi, che era morto poche ore dopo in ospedale.

Nel giugno del 2020 Princi era stato condannato a quattro anni di carcere con rito abbreviato per aver organizzato lo scambio di droga e raccolto il denaro per pagarla.