Sei persone sono state rinviate a giudizio nel caso dell’omicidio di Luca Sacchi

(ANSA/CLAUDIO PERI)
(ANSA/CLAUDIO PERI)

Sei persone sono state rinviate a giudizio nel caso dell’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne morto a Roma nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso dopo essere stato ferito da un colpo di pistola alla testa. La procura di Roma ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per Anastasiya Kylemnyk, Giovanni Princi, Valerio Del Grosso, Paolo Pirino, Marcello De Propris e Armando De Propris.

Del Grosso è accusato di essere l’autore materiale dell’omicidio, mentre Pirino secondo l’accusa sarebbe stato il suo complice. Sono stati rinviati a giudizio anche Marcello De Propris, accusato di concorso in omicidio per aver fornito la pistola con cui è stato ucciso Sacchi, e suo padre Armando. Kylemnyk e Princi, rispettivamente fidanzata e amico di Sacchi, sono stati rinviati a giudizio per aver tentato di acquistare quella notte 15 chili di marijuana da Del Grosso e Pirino. A questi ultimi due è stata contestata anche la detenzione della mazza da baseball usata per aggredire Sacchi e Kylemnyk. La procura di Roma, inoltre, contesta a Del Grosso, Pirino e Marcello De Propris l’aggravante della premeditazione nell’omicidio di Sacchi.

La ricostruzione dell’omicidio

Secondo la ricostruzione degli inquirenti Sacchi, Kylemnyk e Princi avrebbero cercato di acquistare 15 chilogrammi di marijuana da Del Grosso e Pirino. Per dimostrare di avere i soldi per pagare, Kylemnyk avrebbe mostrato ai due uno zaino con molte banconote all’interno (70mila euro, secondo quanto è emerso dalle intercettazioni). Del Grosso a quel punto, dopo essersi allontanato per andare a recuperare la droga da De Propris, avrebbe cambiato idea e deciso di rubare lo zaino con i soldi.

Per questo motivo Del Grosso avrebbe chiesto a De Propris di prestargli una pistola con cui rapinare Kylemnyk. Successivamente, al momento dell’appuntamento, davanti al pub John Cabot nel quartiere Appio-Tuscolano, Pirino avrebbe colpito con una mazza di ferro Kylemnyk per convincerla a consegnare lo zaino, ma Sacchi avrebbe reagito spingendo l’aggressore e facendolo cadere. A quel punto sarebbe intervenuto Del Grosso sparando a Sacchi un colpo di pistola alla testa. Sacchi morì dopo poche ore in ospedale.