El Salvador ha dichiarato lo stato di emergenza per le estese violenze tra gang criminali

Soldati presidiano il vicinato di Las Palmas a San Salvador, la capitale di El Salvador, dopo l'uccisione di 62 persone in tutto il paese. Domenica 27 marzo (AP Photo/ Salvador Melendez)
Soldati presidiano il vicinato di Las Palmas a San Salvador, la capitale di El Salvador, dopo l'uccisione di 62 persone in tutto il paese. Domenica 27 marzo (AP Photo/ Salvador Melendez)

El Salvador ha dichiarato lo stato di emergenza per via dell’uccisione di 62 persone durante alcuni scontri tra gang criminali avvenuti sabato. È stato il giorno più violento della storia del paese dalla fine della guerra civile, terminata nel 1992. Ci sono stati morti nella capitale San Salvador, ma anche nelle province di Ahuachapán e di La Libertad.

Sabato, dopo gli scontri, il presidente Nayib Bukele aveva chiesto l’introduzione dello stato di emergenza, che era stato poi approvato dal parlamento. Le nuove regole resteranno in vigore per 30 giorni: tra le altre cose prevedono restrizioni sui ritrovi e aumentano i poteri delle forze dell’ordine. Nel frattempo, la polizia ha detto di aver arrestato quattro leader della gang Mara Salvatrucha (conosciuta come MS-13) sospettati di aver a che fare con le violenze.

El Salvador è considerato uno dei paesi più violenti del mondo, in particolare per l’attività di gang criminali come la MS-13 e la Barrio-18, che secondo le autorità hanno circa 70mila membri in tutto il paese e sono responsabili di estorsione, traffico di droga e di decine di omicidi ogni anno. Nel 2021 a El Salvador erano stati registrati 1.140 omicidi riconducibili alle gang criminali, una cifra in calo rispetto all’anno precedente (1.341). Lo scorso novembre, sempre nell’ambito di violenze tra gang, più di 40 persone erano state uccise nel giro di tre giorni. Venerdì ne erano state uccise almeno 14.