Evan Neumann, accusato di diversi reati relativi all’assalto al Congresso degli Stati Uniti, ha ricevuto asilo politico in Bielorussia

Evan Neumann intervistato dalla tv pubblica bielorussa (YouTube)
Evan Neumann intervistato dalla tv pubblica bielorussa (YouTube)

Evan Neumann, uomo statunitense accusato di diversi reati relativi all’assalto al Congresso degli Stati Uniti del 6 gennaio del 2021, ha ottenuto lo status di rifugiato politico in Bielorussia. Neumann, che ha 48 anni, lo scorso luglio era stato incriminato negli Stati Uniti con 14 capi d’imputazione, tra cui l’aggressione nei confronti di due poliziotti. La Bielorussia non ha trattati bilaterali di estradizione con gli Stati Uniti, e l’asilo concesso a Neumann rende di fatto impossibile che venga rimpatriato in caso di condanna.

A luglio Neumann era già fuggito dagli Stati Uniti e si trovava in Ucraina. Ad agosto però aveva lasciato l’Ucraina e si era diretto in Bielorussia a piedi, convinto che le autorità ucraine lo stessero pedinando. Lo aveva raccontato lui stesso a novembre in un’intervista alla tv pubblica bielorussa BeITA.

In un nuovo video pubblicato martedì da BeITA, si vede Neumann nella città bielorussa di Brest che riceve da un funzionario dell’immigrazione un documento che gli conferisce lo status di rifugiato politico.

Neumann finora ha sempre respinto le accuse nei suoi confronti per i fatti del 6 gennaio 2021 e già a novembre aveva detto di aver richiesto la protezione del governo bielorusso, sostenendo di essere sottoposto a una «persecuzione politica» negli Stati Uniti.