L’avanzata dell’esercito russo non avanza

Così come i negoziati fra Russia e Ucraina: Zelensky ha chiesto più volte un incontro con Putin, ma le parti sono ancora lontane

Una donna e dei sacchi di sabbia in una strada di Odessa, Ucraina, 22 marzo 2022 (AP/Petros Giannakouris)
Una donna e dei sacchi di sabbia in una strada di Odessa, Ucraina, 22 marzo 2022 (AP/Petros Giannakouris)

Mentre sta per iniziare la quarta settimana di guerra in Ucraina, le due parti che stanno negoziando – in videoconferenza, in questi giorni – sono ancora molto lontane. Ieri il portavoce del governo russo, Dmitri Peskov, si è lamentato della poca disponibilità dell’Ucraina a trattare, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ripetutamente un incontro con quello russo Vladimir Putin: «Senza questo incontro è impossibile capire davvero cosa sono disposti a fare per fermare i combattimenti» ha detto Zelensky, aggiungendo che il suo paese non cederà agli ultimatum russi. In generale, comunque, molti analisti dubitano della buona volontà russa a negoziare, e pensano che la disponibilità a trattare sia solo un modo per Putin di prendere tempo e riorganizzare le forze militari in Ucraina.

L’esercito russo sembra infatti sostanzialmente fermo, anche se i bombardamenti proseguono e la situazione in varie città è sempre più critica, soprattutto in quelle assediate come Mariupol (ieri si è saputo che a Mariupol non sono più presenti giornalisti che lavorano per testate occidentali). Tra gli eventi più attesi di oggi c’era il discorso di Zelensky di fronte al parlamento italiano, avvenuto stamattina, con cui ha chiesto all’Italia di imporre più sanzioni alla Russia.