Cambiano le cose col digitale terrestre, di nuovo

Dall'8 marzo è avvenuto un importante switch off, che riguarda tutti i canali

Da martedì 8 marzo per continuare a vedere i programmi del digitale terrestre è stato necessario risintonizzare i nostri televisori o decoder. In quella data si è verificata infatti un’ulteriore fase di quel percorso che porterà dalla trasmissione attraverso il sistema DVB-T1 (Digital Video Broadcasting-Terrestrial 1) a quella con i nuovi standard DVB-T2 (il cosiddetto digitale terrestre di seconda generazione) e HEVC Main 10, di qualità migliore.

Nonostante l’approdo definitivo a questo sistema sia previsto a partire dall’1 gennaio 2023, l’8 marzo 2022 c’è stato un importante switch off, cioè quello dalla codifica Mpeg2 a quella Mpeg4, che riguarda tutti i canali del digitale terrestre. Non sono infatti più visibili ai possessori di vecchi tv che non supportino il nuovo standard; per qualche mese sarà possibile vedere con la vecchia codifica solo dieci canali (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La7, Tv8, Nove e Mediaset 20), che saranno trasferiti dai primi tasti del telecomando ai canali dopo il 500.

Per continuare a vedere i canali passati alla codifica Mpeg4, è necessario acquistare un nuovo tv o un decoder che converte le informazioni e le rende decifrabili anche per un televisore vecchio. Per poter effettuare questo passaggio e non avere problemi di visione, è possibile affidarsi a tivùsat, piattaforma digitale satellitare gratuita.

In vista dello switch off dell’8 marzo, tivùsat ha deciso di coinvolgere un personaggio molto popolare, Amadeus. Nello spot, diffuso sul canale Facebook dell’azienda, il conduttore è seduto sul divano e sta rivedendo se stesso a Sanremo: è un frammento del programma durante il quale annunciava il passaggio alla nuova tv digitale. Una voce fuori campo lo interrompe, e Amadeus a quel punto – dopo essersi giustificato ironicamente – spiega come accedere a tivùsat per ovviare ai problemi di visione dovuti allo switch off.

Per accedere a tivùsat è infatti necessario possedere un dispositivo certificato (decoder o CAM), una parabola satellitare orientata su Eutelsat 13° Est, una smartcard tivùsat (si trova all’interno della scatola del decoder o della CAM) e un televisore adatto (qui tutte le specifiche tecniche). Per ricevere i canali tivùsat non c’è bisogno di pagare alcun abbonamento.

Se si vuole acquistare un nuovo televisore, si può optare per uno certificato “lativù4K” (riconoscibili dal bollino “lativù4K”): si potrà, da subito, ricevere tutta la nuova offerta televisiva sia da digitale terrestre sia via internet sia via satellite, perché questi televisori sono dotati di sintonizzatore satellitare integrato. Basterà quindi acquistare una CAM tivùsat per accedere anche al servizio della piattaforma. 

Chi volesse comprare un televisore lativù4K e i decoder tivùsat può usufruire del bonus previsto dal governo per sostenere il passaggio al nuovo tipo di trasmissione.

Su tivùsat è presente un’offerta di canali in HD: tutti i canali Rai, tutti i canali free del gruppo Discovery (da Dmax a Real Time, da Giallo a Motor Trend fino a Home Garden TV), i canali Cielo e Tv8 del gruppo SKY, gran parte dei canali Mediaset, per un totale di oltre 180 canali (tra Tv e radio) di cui 60 HD. In più, dal numero 200, sono presenti sette canali in 4K, ovvero con una risoluzione circa quattro volte superiore rispetto allo standard ad alta definizione (Full HD – 1080p), e quindi un’immagine più pulita e dettagliata. Tra i canali in 4k: Travel Xp, Museum, My Zen Tv e Rai 4K, e il canale Rai in Ultra HD dedicato ai grandi eventi di sport, fiction e documentaristica.

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