Almeno 60 persone sono state uccise in un attacco armato nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo

Congolesi rifugiati vicino a una chiesa e fuggiti agli scontri tra l'esercito e una banda armata locale (AP Photo/Moses Sawasawa)
Congolesi rifugiati vicino a una chiesa e fuggiti agli scontri tra l'esercito e una banda armata locale (AP Photo/Moses Sawasawa)

Martedì almeno 60 persone sono state uccise in un attacco armato in un campo profughi nella provincia di Ituri, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo. Non ci sono ancora notizie certe, ma secondo le autorità locali a compiere l’attacco sarebbero stati i membri di un gruppo armato locale chiamato CODECO (Cooperativa per lo Sviluppo del Congo). Ci sono anche oltre 50 feriti, alcuni dei quali gravi.

La Repubblica Democratica del Congo è il secondo stato più grande dell’Africa: da tempo molte delle sue province, soprattutto nella parte orientale del paese, sono interessate dall’attività di gruppi militari e milizie antigovernative i cui attacchi hanno costretto molte persone a lasciare le proprie case e a rifugiarsi in campi profughi. L’attacco di martedì è avvenuto nel campo profughi di Plaine Savo, in cui vivono circa 24mila persone fuggite alla violenza dei gruppi armati attivi nella regione (più di 120 solo nelle province orientali del paese, secondo l’organizzazione Kivu Security Tracker). Tra le 60 persone uccise c’erano molte donne e bambini.