L’Osservatore Romano non si è scomposto per l’esibizione di Achille Lauro a Sanremo

Il cantante si è “battezzato“ da solo sul palco, ma secondo il quotidiano del Vaticano «non ci sono più i trasgressori di una volta»

Martedì sera, nella prima serata del Festival di Sanremo, il cantante Achille Lauro ha presentato la sua canzone “Domenica”, e come aveva già fatto gli anni scorsi sul palco del teatro Ariston ha fatto un’esibizione particolarmente ricercata dal punto di vista estetico, infilandoci una trovata di quelle che vengono solitamente definite “provocatorie”. Verso la fine della canzone si è infatti “battezzato” da solo, versandosi in fronte dell’acqua da un’acquasantiera. Il presentatore Fiorello si era chiesto scherzosamente che voto avrebbe dato l’Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano di orientamento cattolico e conservatore, all’esibizione di Lauro. Ma in un breve editoriale pubblicato mercoledì, il giornale ha fatto sapere di non essere rimasto particolarmente impressionato.

Chiamati in causa da Fiorello alla cui simpatia non si può resistere, eccoci qui a dire la nostra, come richiesto, su Achille Lauro. In punta di piedi. Perché Sanremo è Sanremo. L’Osservatore è L’Osservatore. E in questo caso si limita ad osservare che, volendo essere a tutti i costi trasgressivo, il cantante si è rifatto all’immaginario cattolico. Niente di nuovo. Non c’è stato nella storia un messaggio più trasgressivo di quello del Vangelo. Da questo punto di vista difficilmente dimenticheremo la recita del Padre Nostro, in ginocchio, di un grande artista rock come David Bowie. Non ci sono più i trasgressori di una volta.