In Portogallo 300mila persone potranno votare in anticipo alle elezioni politiche per ridurre i rischi di contagio da coronavirus

 (AP Photo/Armando Franca)
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In Portogallo circa 300mila persone hanno iniziato a votare in anticipo per le elezioni politiche, previste per il prossimo 30 gennaio. La possibilità – per i 10 milioni di aventi diritto – di iscriversi per esprimere il proprio voto anticipatamente era stata data nei giorni scorsi dal governo, con l’obiettivo di ridurre gli assembramenti ai seggi e il conseguente rischio di contagio da coronavirus nella giornata elettorale vera e propria.

Si stima che attualmente nel paese ci siano circa 600mila persone in quarantena, che la prossima settimana potranno comunque partecipare alle elezioni, privilegiando l’orario tra le 18 e le 19, quando solitamente c’è un minore afflusso di votanti ai seggi.

Le elezioni anticipate erano state indette all’inizio dello scorso novembre dal presidente del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa, dopo che i due partiti di sinistra che sostenevano il governo non avevano trovato un accordo col Partito Socialista per approvare la legge di bilancio del 2022.

Il Partito Socialista del primo ministro portoghese uscente, Antonio Costa, guidava un governo di minoranza che si reggeva sull’appoggio esterno del Partito Comunista (PCP) e del Blocco di Sinistra (BE). La coalizione era la stessa che governa dal 2015, ma dopo le elezioni del 2019 i rapporti fra i partiti erano progressivamente peggiorati: negli ultimi mesi l’appoggio del PCP e del BE ai Socialisti non era più così scontato, e veniva negoziato su ogni singolo provvedimento. Il PCP e il BE, in particolare, chiedevano da mesi una legge di bilancio più ambiziosa, con aumenti per il salario minimo, il servizio sanitario nazionale, le pensioni e gli stipendi dei lavoratori pubblici. Secondo i sondaggi dalle nuove elezioni potrebbe uscire un quadro ulteriormente frammentato.