I ribelli houthi dello Yemen hanno rivendicato un attacco negli Emirati Arabi Uniti in cui sono state uccise tre persone

Immagine satellitare di uno degli obiettivi colpiti negli attacchi di lunedì ad Abu Dhabi (Planet Labs PBC via AP)
Immagine satellitare di uno degli obiettivi colpiti negli attacchi di lunedì ad Abu Dhabi (Planet Labs PBC via AP)

I ribelli houthi, yemeniti e appoggiati dall’Iran, hanno rivendicato un attacco compiuto lunedì mattina ad Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, in cui sono state uccise almeno tre persone, un cittadino pakistano e due indiani. Il governo emiratino ha detto che nell’attacco sono stati impiegati dei droni che hanno provocato due esplosioni. Si ritiene che sia stato il primo attentato compiuto dai ribelli houthi nel territorio degli Emirati Arabi Uniti dall’inizio della guerra civile in Yemen, cominciata nel 2015.

Negli ultimi anni i ribelli houthi avevano già compiuto diversi attacchi contro obiettivi civili e militari in Arabia Saudita, paese che guida la coalizione di stati arabi che combatte contro i ribelli houthi in Yemen e di cui fanno parte anche gli Emirati Arabi Uniti (che però nel 2019 avevano ritirato quasi tutti i propri soldati dallo Yemen).

Di recente gli houthi avevano accusato gli Emirati di avere inviato dei «mercenari» per combattere la battaglia di Marib, una provincia contesa nel nord dello Yemen in cui nel 2020 gli houthi avevano iniziato un’ampia offensiva militare.