Uno dei due uomini accusati di avere imbrattato la Scala dei Turchi, in Sicilia, era stato l’autore di un attentato fallito nella metro di Milano nel 2002

(Associazione Mareamico Agrigento/YouTube)
(Associazione Mareamico Agrigento/YouTube)

Sono stati identificati e denunciati i due autori della vandalizzazione della Scala dei Turchi, la scogliera rocciosa vicina ad Agrigento imbrattata con della polvere rossa nella notte tra il 7 e l’8 gennaio e successivamente ripulita: uno di loro è Domenico Quaranta, già autore di un tentativo di attentato nella metropolitana di Milano, nel 2002, mentre l’altro è Francesco Geraci, incensurato.

Quaranta, che ha 49 anni, l’11 maggio del 2002 diede fuoco a una bombola di gas alla fermata Duomo, ma le fiamme vennero spente prima che la bombola esplodesse, e non ci furono quindi danni o feriti.

In un cestino poco distante, Quaranta lasciò un lenzuolo con scritto: «Combattiamo per la causa di Allah e non ci fermeremo finché non vi sarete sottomessi ad adorare un solo Dio. Dio è grande». Quaranta, che all’epoca faceva l’imbianchino e si era convertito da poco all’Islam, venne arrestato due mesi dopo e condannato nel 2006 in via definitiva a 16 anni di carcere per tentata strage, danneggiamento e porto abusivo di armi da guerra.

Oltre che per il tentativo di attentato nella metropolitana di Milano, venne condannato anche per altri tre episodi simili, tra cui l’esplosione di una bombola di gas sui gradini del Tempio della Concordia, nella Valle dei Templi di Agrigento, il 5 novembre del 2001. Era tornato in libertà nel 2020, e nel settembre di quello stesso anno aveva compiuto un altro atto vandalico, imbrattando con della vernice spray rossa la parete rocciosa della scogliera di Punta Bianca, sempre in provincia di Agrigento. Lo scorso febbraio la procura di Agrigento aveva chiesto che nei suoi confronti venisse disposta una misura di sorveglianza speciale, ma a luglio il Tribunale di Palermo aveva respinto la richiesta.