L’ex presidente argentino Mauricio Macri è stato incriminato con l’accusa di aver fatto spiare le famiglie dei marinai morti nell’affondamento del sottomarino San Juan, avvenuto nel 2017

Mauricio Macri durante un comizio a Dolores, in Argentina, lo scorso 28 ottobre (Tomas Cuesta/ Getty Images)
Mauricio Macri durante un comizio a Dolores, in Argentina, lo scorso 28 ottobre (Tomas Cuesta/ Getty Images)

L’ex presidente dell’Argentina Mauricio Macri è stato incriminato con l’accusa di aver ordinato ai servizi segreti dello stato di spiare le famiglie dei 44 marinai morti a causa dell’affondamento del sottomarino San Juan, scomparso il 15 novembre del 2017. Un tribunale argentino ha stabilito che nel richiedere di ottenere un dossier sui parenti delle persone dell’equipaggio Macri abbia violato le leggi che regolano i servizi di intelligence nel paese. Le famiglie delle persone morte nell’incidente, avvenuto nell’oceano Atlantico a circa 430 chilometri dalle coste del paese, avevano detto di essere state seguite e di aver subìto intimidazioni dopo aver accusato la Marina argentina di negligenza nella manutenzione e nella gestione del sottomarino, tra le cause ritenute responsabili del suo affondamento.

Macri è stato presidente dell’Argentina dal 2015 al 2019 e attualmente è uno dei leader dell’opposizione. Nel 2020 il governo argentino lo aveva accusato di aver fatto preparare altri dossier su 500 persone tra giornalisti, imprenditori e sindacalisti. Macri non ha commentato immediatamente la notizia, ma in passato aveva detto che le accuse a suo carico erano legate a motivi politici.

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