Come è cambiata la tecnologia della televisione

Dal colore al telecomando fino allo streaming. Come affrontare il nuovo passaggio all'HD anche grazie alle offerte del Black Friday

Il 3 maggio 2010 alla Triennale di Milano fu organizzata una mostra dal titolo “Vedere Lontano. La Televisione dalla trasmissione meccanica al digitale”. La mostra raccontava l’evoluzione del piccolo schermo, ed era organizzata da Tivù S.r.l., una società partecipata da Rai, Mediaset, Telecom Italia, Associazione TV locali e Aeranti Corallo, che gestisce tivùsat, piattaforma digitale satellitare gratuita.

Questa evoluzione della televisione è possibile grazie al continuo scambio tra le nuove opzioni tecnologiche e l’ambiente circostante, con i suoi mutamenti sociali, economici e culturali. Il primo cambiamento fu la nascita del secondo canale, di cui sono stati festeggiati da poco sessant’anni. E poi l’arrivo del colore e del telecomando negli anni Settanta: cambiarono il modo di fruire e anche di produrre i programmi del piccolo schermo. Negli anni Novanta la pay-per-view e la pay tv introdussero l’idea di servizio a pagamento, mentre successivamente il satellite e il digitale terrestre ampliarono ancora di più le possibilità di visione e di personalizzazione, fino al recente sviluppo dello streaming. 

L’ultimo cambiamento tecnologico è in corso, si concluderà nel 2023 e riguarda il segnale del digitale terrestre. Si sta passando infatti da una trasmissione attraverso il sistema DVB-T1 (Digital Video Broadcasting-Terrestrial 1) a uno di generazione successiva e di qualità migliore, con nuovi standard DVB-T2 (il cosiddetto digitale terrestre di seconda generazione) e HEVC Main 10. Il passaggio definitivo a questo sistema è previsto dall’1 gennaio 2023, ma dallo scorso 20 ottobre è iniziato un primo mini switch-off, cioè quello dalla codifica Mpeg2 a quella Mpeg4, ovvero all’alta definizione (HD).

In questa fase hanno deciso di testare questo passaggio (facoltativo) solo 15 canali tematici, 9 di Rai e 6 di Mediaset, mentre quelli generalisti continueranno per ora a trasmettere in Mpeg2. Per continuare a vedere i programmi già passati alla codifica Mpeg4, quelli che passeranno a questa modalità nei prossimi mesi e tutti i programmi dall’1 gennaio 2023, i possessori di televisori che non supportino il nuovo standard saranno costretti quindi a cambiarli o, con un investimento molto minore, acquistare un dispositivo che converte le informazioni e le rende decifrabili anche per un televisore vecchio, ovvero un decoder o una CAM.

In occasione del Black Friday, tivùsat propone alcune offerte per poter effettuare questo passaggio: per accedere a tivùsat è necessario possedere un dispositivo certificato (decoder o CAM), una parabola satellitare orientata su Eutelsat 13° Est, una smartcard tivùsat (si trova all’interno della scatola del decoder o della CAM) e un televisore adatto (qui tutte le specifiche tecniche). Per quanto riguarda i decoder, il Digiquest HD classic TI9 costa 107,10 euro (invece di 119,90 euro), mentre il Thomson THS807 129 euro (invece di 138 euro). Per quanto riguarda le CAM tivùsat propone due modelli Digiquest: la CAM 4K a 107,10 euro (invece di 119 euro) e la CAM HD “We Cam” a 89,19 euro (invece di 99 euro). 

Su tivùsat è presente un’offerta di canali in HD senza abbonamento: tutti i canali Rai, tutti i canali free del gruppo Discovery (da Dmax a Real Time, da Giallo a Motor Trend fino a Home Garden TV), i canali Cielo e Tv8 del gruppo SKY, gran parte dei canali Mediaset. In più, dal numero 200, sono presenti sette canali in 4K, tra cui Travel Xp, Museum, My Zen Tv e Rai 4K, e il canale Rai in Ultra HD dedicato ai grandi eventi di sport, fiction e documentaristica e che quest’anno ha trasmesso 27 partite dell’Europeo di calcio vinto dall’Italia.