Perché i cani inclinano la testa?

Una nuova ricerca ipotizza che alcuni lo facciano quando si devono concentrare e ricordare qualcosa dopo avere ricevuto un comando

Come sa chi se ne prende cura, spesso i cani inclinano leggermente la testa quando ricevono un comando o uno stimolo. Alcuni pensano che sia un loro modo per prestare attenzione o interrogarsi su qualcosa, ma nonostante sia comune a numerose razze, questo tratto non era stato preso molto in considerazione finora da chi studia il comportamento animale. Una nuova ricerca, da poco pubblicata sulla rivista scientifica Animal Cognition, ha offerto qualche nuovo spunto suggerendo che i cani inclinino la testa quando si devono concentrare e per ricordarsi di qualcosa.

Lo studio era iniziato qualche tempo fa un po’ per caso, mentre un gruppo di ricerca dell’Università Loránd Eötvös di Budapest (Ungheria) stava analizzando le caratteristiche dei cani “dotati di apprendimento delle parole”. A differenza dei loro colleghi che non riescono a memorizzare nemmeno il nome di due oggetti con cui giocano, questi cani sono in grado di riconoscere fino a dieci giocattoli diversi quando li sentono nominare (e in certi casi anche di più).

I ricercatori possono verificare questa abilità pronunciando il nome di un oggetto, nascosto in un’altra stanza. Se il cane ha imparato ad associare il suono della parola a quell’oggetto, corre alla sua ricerca e lo porta a chi glielo ha chiesto, spesso in cambio di una piccola ricompensa. I border collie sono molto abili nel memorizzare i suoni delle parole, con alcuni esemplari che arrivano ad associarli a decine di diversi oggetti.

Il gruppo di ricerca aveva avviato una serie di test per mettere a confronto le abilità di sette cani dotati con altri 33 esemplari di altre razze, note per non avere una grande memoria. Oltre a riscontrare maggiori abilità nel recuperare i giusti oggetti, i ricercatori si sono accorti che i sette cani inclinavano la testa per qualche istante dopo avere sentito la parola che definiva un oggetto.

Trattandosi di un tratto comune e costante in diversi esperimenti, il gruppo di ricerca ha provato ad approfondire il tema, ma senza trovare molte informazioni nella letteratura scientifica. Negli anni si era ipotizzato che il movimento della testa fosse associato al tentativo di ascoltare meglio le parole e il tono con cui erano pronunciate, oppure per vedere meglio. Altri ancora avevano ipotizzato che l’inclinazione della testa fosse riconducibile ad alcuni problemi di salute del cane, ma senza fornire evidenze scientifiche molto solide.

Gli autori della ricerca sono allora tornati a occuparsi dei loro sette cani, effettuando una serie di esperimenti sul recupero di oggetti. Dopo decine di tentativi, hanno riscontrato che i partecipanti ai test inclinavano la testa nel 43 per cento dei casi, contro il 2 per cento di movimenti analoghi effettuati dagli altri cani. Ogni esemplare aveva inoltre mostrato di avere un lato preferito verso il quale inclinare la testa, indipendentemente dalla posizione della persona che pronunciava il nome dell’oggetto.

(Animal Cognition)

I cani avevano una certa familiarità con le parole pronunciate, ma solo quelli che avevano mostrato di averla messa in relazione con uno specifico oggetto inclinavano la testa prima di andarlo a recuperare. Questa condizione, dice lo studio, farebbe escludere che il comportamento sia unicamente legato al sentire parole con particolari suoni: se così fosse tutti i cani partecipanti, anche quelli meno dotati, avrebbero dovuto mostrare il medesimo tratto e con un’incidenza simile.

Il gruppo di ricerca ipotizza che il gesto di inclinare la testa sia legato a qualche particolare processo mentale, dovuto per esempio al prestare attenzione a ciò che il cane sta sentendo oppure a concentrarsi per mettere il relazione il suono con l’oggetto da recuperare, facendo uno sforzo di memoria.

La ricerca svolta a Budapest non è sufficiente per trarre conclusioni definitive, ma è comunque uno dei primi studi sistematici su questo particolare comportamento animale. Gli autori dello studio confidano di approfondire i loro esperimenti, per esempio utilizzando parole che suonano simili a quelle che definiscono gli oggetti, in modo da valutare la reazione dei cani e il loro comportamento. Se le loro ipotesi fossero confermate, il movimento della testa potrebbe essere impiegato per valutare le capacità di apprendimento e di memoria di questi animali.