Sono stati nominati i nuovi comandanti delle forze armate italiane

Il capo di stato maggiore della Difesa uscente Ezio Vecciarelli, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, e il Capo di stato maggiore appena nominato Giuseppe Cavo Dragone, durante la cerimonia per il 160° anniversario dalla nascita della Marina militare all'interno del palazzo della Marina, Roma, 10 giugno 2021 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Il capo di stato maggiore della Difesa uscente Ezio Vecciarelli, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, e il Capo di stato maggiore appena nominato Giuseppe Cavo Dragone, durante la cerimonia per il 160° anniversario dalla nascita della Marina militare all'interno del palazzo della Marina, Roma, 10 giugno 2021 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Martedì il Consiglio dei ministri ha nominato i nuovi comandanti della Difesa, della Marina militare e dell’Aeronautica miliare, che prenderanno il posto di quelli attuali (i cui mandati scadono a inizio novembre). Le nomine sono state fatte su proposta del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, e hanno privilegiato figure con una lunga carriera operativa in contesti di conflitti internazionali.

L’incarico più importante, quello più in alto nella gerarchia delle forze armate (sotto di lui ci sono l’Esercito, la Marina, l’Aeronautica e l’Arma dei Carabinieri), è quello di Capo di stato maggiore della Difesa (SMD): è stato affidato all’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone (attualmente è del generale Enzo Vecciarelli). Dragone, 64 anni, era Capo di stato maggiore della Marina: ha due lauree, è pilota di elicotteri e aerei – ha operato, tra le altre cose, in Libano e in Afghanistan – e ha già ricevuto diverse onorificenze.

L’incarico di Capo di stato maggiore della Marina militare è stato dato all’ammiraglio Enrico Credendino, 58 anni, che ha diretto il programma navale anti-trafficanti dell’Unione Europea, conosciuto come Operazione Sofia. L’incarico di Capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare è stato dato invece a Luca Goretti, 59 anni, generale di molta esperienza che ha partecipato al primo conflitto del Golfo nel 1991, e alle guerre in Bosnia e in Kosovo.