Il senatore di Forza Italia Marco Siclari è stato condannato a 5 anni e 4 mesi per scambio elettorale politico mafioso

Il senatore Marco Siclari a piazza Montecitorio, Roma, 2 ottobre 2018
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Il senatore Marco Siclari a piazza Montecitorio, Roma, 2 ottobre 2018 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Il senatore di Forza Italia Marco Siclari è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi per scambio elettorale politico mafioso nel processo soprannominato “Eyphemos”: per il pubblico ministero, in occasione delle elezioni politiche del 2018, Siclari ha accettato la promessa di voti dalla cosca Alvaro di Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria. In cambio, due mesi dopo le elezioni, il senatore si sarebbe interessato per far ottenere il trasferimento a Messina a una dipendente delle Poste, figlia di Natale Lupoi, ritenuto affiliato alla ‘ndrangheta e condannato oggi, nello stesso processo, a 19 anni e 4 mesi di carcere.

Nel febbraio 2020, la giudice per le indagini preliminari Tommasina Cotroneo aveva disposto gli arresti domiciliari per Siclari e la Procura di Reggio Calabria aveva dunque chiesto al Parlamento l’autorizzazione a procedere: l’autorizzazione non è arrivata perché la Giunta per le autorizzazioni non ha mai deciso, ma nel frattempo si è concluso il processo di primo grado con la condanna del senatore. Le motivazioni della condanna saranno depositate tra 90 giorni.

Nello stesso processo, celebrato con rito abbreviato, sono stati giudicati colpevoli anche Domenico Laurendi, detto “Rocchellina” (20 anni) e il boss Cosimo Alvaro (17 anni e 9 mesi). Complessivamente gli imputati condannati sono stati 21 e quelli assolti tre. Nell’operazione “Eyphemos” era stato arrestato anche il sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte e consigliere regionale di Fratelli d’Italia Domenico Creazzo che ha scelto il rito ordinario ed è attualmente sotto processo.