Diversi membri della famiglia Casamonica sono stati condannati in primo grado a Roma per associazione di tipo mafioso

Operazioni di sgombero e abbattimento di otto costruzioni, tra capannoni e
villette abusive con piscina, in zona Romanina a Roma riconducibili al clan Casamonica, 21 ottobre 2020 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
Operazioni di sgombero e abbattimento di otto costruzioni, tra capannoni e villette abusive con piscina, in zona Romanina a Roma riconducibili al clan Casamonica, 21 ottobre 2020 (ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Il tribunale di Roma ha condannato in primo grado per associazione di tipo mafioso diversi esponenti del clan malavitoso dei Casamonica, confermando buona parte delle richieste dell’accusa nell’ambito di un processo che aveva oltre 40 imputati. Le pene più alte sono state applicate a vari membri della famiglia Casamonica tra i quali Domenico “Balù” (30 anni), Giuseppe (20 anni e 6 mesi), Salvatore (25 anni e 9 mesi), Pasquale (23 anni e 8 mesi) e Massimiliano (19 anni e 4 mesi). Gli altri imputati hanno ricevuto condanne per vari reati, compresi usura, estorsione e droga.

Nell’autunno del 2019 un altro membro della famiglia, Antonio Casamonica, era stato condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello di Roma a sei anni di carcere per l’aggressione in un bar, con l’aggravante del metodo mafioso.

Negli ultimi anni nuove indagini avevano portato a numerose evidenze circa le attività criminali dei Casamonica, accusati di controllare con la violenza ampie aree tra Roma, Ostia e i Castelli romani. Secondo l’accusa buona parte delle attività era finanziata tramite l’usura, applicata a numerosi gestori di bar, ristoranti, locali notturni e altri esercizi commerciali.