Otto attivisti “No Vax” sono stati indagati con l’accusa di pianificare atti violenti

(Ansa/Polizia di Stato)
(Ansa/Polizia di Stato)

Otto persone riconducibili al movimento “No Vax” sono state indagate per istigazione a delinquere “aggravata dall’uso di strumenti telematici”: secondo la polizia ipotizzavano di compiere atti violenti durante la manifestazione contro il Green Pass che si terrà sabato pomeriggio a Roma, al Circo massimo. Gli indagati sono due milanesi – un 46enne e un 34enne – un bergamasco 53enne, un 33enne di Reggio Emilia, una donna di 43 anni e un uomo di 45 entrambi di Roma, una 53enne di Padova e una donna di 51 anni di Venezia. Comunicavano tra loro in un gruppo Telegram chiamato “I Guerrieri”, da cui sono partite le indagini.

La Polizia ha perquisito le loro case e ha sequestrato tirapugni, manganelli, una katana giapponese, spray al peperoncino. Nella casa del 53enne bergamasco gli agenti hanno trovato una pistola semiautomatica e una carabina detenute regolarmente per uso sportivo. Secondo le forze dell’ordine, tra i progetti di azioni violente ipotizzati nella chat di Telegram c’era anche l’idea di attaccare il Parlamento «usando un piccolo drone pilotato a distanza con 500 grammi di tritolo». In alcuni messaggi della chat diffusi dagli inquirenti, gli indagati sostenevano di voler «usare le molotov per far saltare i furgoni delle tv».

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