La regione Lazio ha vinto l’asta per comprare la sede della Casa delle donne Lucha y Siesta di Roma

La regione Lazio ha vinto l’asta dello scorso 5 agosto per aggiudicarsi l’immobile di Roma in cui si trova la Casa delle donne Lucha y Siesta, sportello antiviolenza, casa rifugio e spazio politico femminista.

La palazzina, che si trova in Via Lucio Sestio 10, nella zona di Cinecittà, era di proprietà di ATAC, l’azienda del trasporto pubblico romano che sta affrontando un piano di risanamento deciso dal Tribunale fallimentare. L’immobile in cui aveva sede Lucha y Siesta era dunque finito nel concordato preventivo della municipalizzata, messo in vendita, e le attiviste avevano ricevuto una lettera di sgombero. Fino al 2008 la casa era abbandonata: da allora, è stata occupata e usata per dare un alloggio sicuro alle donne che hanno subito violenza e ai loro figli e per organizzare molte altre attività.

La richiesta di sgombero aveva provocato molte proteste. La consigliera regionale Marta Bonafoni della lista civica Zingaretti aveva dunque proposto che la regione Lazio acquistasse l’immobile. E così è stato: in bilancio erano stati messi 2,4 milioni di euro da utilizzare per partecipare all’asta.

«Con questa acquisizione la regione riconosce una storia importante e apre, a tutta la comunità che l’ha scritta, un futuro possibile dopo anni di precarietà e incertezze», hanno fatto sapere ora le attiviste: «È un giorno speciale per tutte le donne per le quali Lucha è stata casa, per le bambine e i bambini che qui sono cresciuti, per le attiviste che in Lucha hanno sempre creduto. Oggi scriviamo insieme un pezzetto di storia delle donne e di tutte le soggettività. Lucha y Siesta non è più a rischio di essere svenduta ed entra in una nuova fase in cui finalmente può essere restituita alla città».

L’acquisizione è stata commentata molto positivamente anche dal presidente Nicola Zingaretti.