Il Consiglio dei ministri ha trovato un accordo sulla riforma della Giustizia

Mario Draghi e la ministra della Giustizia Marta Cartabia (ANSA/Roberto Monaldo - POOL)
Mario Draghi e la ministra della Giustizia Marta Cartabia (ANSA/Roberto Monaldo - POOL)

Giovedì il Consiglio dei ministri si è riunito per discutere – tra le altre cose – alcune novità sulla riforma della Giustizia, di cui si sta già occupando il Parlamento ma che nelle ultime settimane aveva creato tensioni tra i partiti della maggioranza. Un comunicato stampa diffuso sul sito del Governo dice che «rispetto al testo approvato due volte all’unanimità dal governo» verranno introdotte due novità. Entrambe riguardano i limiti che la riforma introdurrà per la procedibilità di processi d’Appello e in Cassazione: saranno estesi per tutti i processi per i primi tre anni dall’entrata in vigore della riforma e resteranno estendibili su richiesta dei giudici per alcuni tipi di reati (per esempio quelli di mafia). Le due novità dovrebbero di fatto garantire alla riforma un più convinto appoggio da parte del Movimento 5 Stelle.