L’Ecuador ha revocato la cittadinanza a Julian Assange

Un uomo con un'immagine di Julian Assange a una manifestazione in favore della sua liberazione. Berlino, 3 luglio 2021 (Fabian Sommer/ dpa via ANSA)
Un uomo con un'immagine di Julian Assange a una manifestazione in favore della sua liberazione. Berlino, 3 luglio 2021 (Fabian Sommer/ dpa via ANSA)

L’Ecuador ha revocato la cittadinanza a Julian Assange, giornalista e fondatore di Wikileaks, che dal 2019 si trova nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, nel sud-est di Londra. Un tribunale ecuadoriano ha detto che i documenti relativi alla sua richiesta di naturalizzazione contenevano diverse irregolarità, tra cui firme non conformi e tasse non pagate, e che alcuni potevano essere stati contraffatti. L’avvocato di Assange, Carlos Poveda, ha detto che la decisione è stata presa senza le opportune verifiche e senza che Assange venisse interpellato, e ha aggiunto che farà appello contro la decisione dell’Ecuador.

Assange – che ha da poco compiuto 50 anni – è accusato negli Stati Uniti di aver violato illegalmente i siti del governo e di aver divulgato documenti contenenti i registri delle guerre in Afghanistan e Iraq, oltre che comunicazioni diplomatiche del 2010.

Dal 2012 al 2019 gli era stato dato asilo nell’ambasciata dell’Ecuador di Londra, dove era arrivato per evitare una precedente condanna per stupro in Svezia, poi decaduta; nel gennaio del 2018 l’Ecuador gli aveva dato la cittadinanza con l’obiettivo di farlo andare via dall’ambasciata di Londra come diplomatico. Nell’aprile del 2019, Assange era stato arrestato per aver violato i termini del suo asilo politico nel 2010 per conto delle autorità statunitensi, che ne chiedono l’estradizione da tempo.