11 persone sono state arrestate per sfruttamento di lavoratori stranieri nell’azienda Grafica Veneta: ci sono anche l’amministratore delegato e un dirigente

La sede di Grafica Veneta, a Trebaseleghe, in provincia di Padova
La sede di Grafica Veneta, a Trebaseleghe, in provincia di Padova

I carabinieri di Cittadella, in provincia di Padova, hanno arrestato nove persone di origine pakistana e messo agli arresti domiciliari due dirigenti di Grafica Veneta, nota azienda che si occupa della stampa di libri per diverse case editrici italiane, in seguito a un’indagine sullo sfruttamento di lavoratori stranieri. I dirigenti di Grafica Veneta arrestati sono l’amministratore delegato Giorgio Bertan e il responsabile della sicurezza Giampaolo Pinton.

Al centro dell’indagine ci sono due cittadini italiani di origine pakistana proprietari di BM Services, azienda si occupa di fornire lavoratori per il confezionamento e il fissaggio di prodotti per l’editoria a varie aziende del Nord, tra cui Grafica Veneta. I due avrebbero sfruttato diversi lavoratori provenienti dal Pakistan che venivano assunti per brevi periodi e costretti a lavorare da Grafica Veneta fino a 12 ore al giorno, senza poter fare pausa per riposare, e in alcuni casi picchiati, legati e derubati di documenti e cellulari se provavano a ribellarsi.

Le indagini sono iniziate dopo che nel maggio del 2020 a Piove di Sacco (Padova) era stato trovato lungo la statale 16 un cittadino pakistano con le mani legate dietro la schiena e lesioni sul corpo. Successivamente altri cinque cittadini pakistani si erano presentati all’ospedale di Padova raccontando storie simili.

Dalle indagini è emerso che quei cittadini pakistani lavoravano presso Grafica Veneta. Il 25 maggio del 2020, dopo che alcuni di loro si erano rivolti a un sindacato di categoria, i titolari di BM Services avrebbero organizzato un’azione punitiva, picchiandoli, legandoli e abbandonandoli ai bordi di alcune strade provinciali. Secondo gli investigatori, Bertan e Pinton erano a conoscenza della situazione di illegalità e dei metodi violenti usati nei confronti dei lavoratori pakistani, come emerso da alcune intercettazioni.