Un calciatore della nazionale inglese ha accusato la ministra dell’Interno di avere legittimato gli insulti razzisti ai suoi compagni

«Non è possibile definire la nostra campagna antirazzista come "sceneggiata politica" e poi fare finta di essere disgustati», ha detto Tyrone Mings

(AP Photo/Matt Dunham, pool)
(AP Photo/Matt Dunham, pool)

Un giocatore della nazionale inglese di calcio, Tyrone Mings, ha criticato la ministra dell’Interno britannica Priti Patel accusandola di avere legittimato il clima politico che ha portato agli insulti razzisti verso i calciatori inglesi che hanno sbagliato un rigore nella finale degli Europei contro l’Italia.
Mings ha di fatto accusato di ipocrisia Patel, che in un tweet aveva condannato gli insulti razzisti a Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka (tutti e tre appartengono a una minoranza etnica). In un tweet di risposta, Mings ha scritto:

«Non è possibile soffiare sul fuoco all’inizio degli Europei definendo la nostra campagna antirazzista come “sceneggiata politica” e poi fare finta di essere disgustati quando succede esattamente quello contro cui ci battiamo»

Mings si riferisce a un’intervista di metà giugno, quando Patel parlò in termini sprezzanti dei calciatori che si inginocchiano per protestare contro il razzismo.

In Inghilterra negli ultimi anni c’è stato un notevole aumento dei crimini d’odio contro minoranze etniche, religiose e contro persone che hanno un orientamento sessuale minoritario. Nel frattempo il partito dei Conservatori si è spostato sempre più a destra su diversi temi, fra cui l’immigrazione. La scorsa settimana proprio Patel – che è di origini indiane ed è una delle ministre più a destra del governo di Boris Johnson – ha proposto una riforma del sistema di accoglienza che ha come obiettivo quello di limitare il diritto d’asilo per chi arriva irregolarmente nel Regno Unito.