Eric Adams sarà il prossimo sindaco di New York
Dopo uno scrutinio lungo e complesso, l'ex poliziotto ha vinto le primarie Democratiche in città, cioè le vere elezioni per il sindaco
Eric Adams, 60enne ex poliziotto e con una lunga carriera nella politica locale, ha vinto le primarie dei Democratici per scegliere il candidato sindaco alle elezioni locali di New York, che si terranno a novembre.
A meno di enormi e oggi impronosticabili sorprese, Adams sarà quindi il prossimo sindaco della città: negli ultimi anni l’elettorato Democratico della città è aumentato talmente a dismisura che i Repubblicani candidano solo politici minori, certi di perdere a novembre. Il risultato delle primarie è arrivato circa due settimane dopo il giorno del voto perché per la prima volta si è votato col sistema del ranked-choice-voting, che richiede uno scrutinio lungo e complesso.
In caso di vittoria alle elezioni di novembre, Adams diventerà il secondo sindaco afroamericano nella storia di New York dopo David Dinkins, sindaco fra il 1990 e il 1993.
Da molte settimane Adams era il candidato favorito per via della sua popolarità come presidente del distretto di Brooklyn, che governava dal 2014, e della sua carriera nella polizia locale. Il New York Times scrive inoltre che «negli ultimi mesi della campagna elettorale un aumento delle sparatorie e degli omicidi ha spinto la sicurezza e il crimine in cima alle priorità degli elettori», cosa che alla fine ha avvantaggiato Adams, l’unico candidato ad avere un passato nelle forze dell’ordine. All’inizio della campagna elettorale il suo vantaggio era ancora più ampio: poi però si era assottigliato dopo che era emerso che Adams forse non viveva a tempo pieno in città, dato che sua moglie vive in una casa nello stato del New Jersey.
Le primarie sono state molto combattute fino alla fine anche a causa del nuovo sistema elettorale, già utilizzato negli anni scorsi in diverse città statunitensi e nel mondo, soprattutto in Australia. In pratica agli elettori viene chiesto di stilare una classifica dei cinque candidati preferiti, dal più apprezzato al meno apprezzato. Durante la prima fase dello spoglio si tiene conto soltanto del voto al candidato più apprezzato in assoluto. Alla fine del conteggio viene eliminato il candidato che ha ottenuto meno voti. A quel punto i voti degli elettori che avevano messo al primo il candidato eliminato vengono trasferiti alla loro seconda scelta, si rifà il conteggio e si elimina di nuovo l’ultimo arrivato, e così via finché rimane un solo candidato, il vincitore.
Nell’ultimo conteggio Adams ha staccato la seconda classificata, l’ex responsabile dell’azienda municipalizzata dei rifiuti Kathryn Garcia, di appena 8.400 voti. Al terzo posto è invece arrivata Maya Wiley, candidata della sinistra del partito e brillante avvocata da tempo vicina ai Democratici. Né Garcia né Wiley hanno ammesso ufficialmente la sconfitta, ma con tutta probabilità lo faranno nei prossimi giorni. La vittoria di Adams sarà ufficializzata dalla commissione elettorale della città il 12 luglio.
Una prima analisi dei flussi elettorali indica che Adams è stato il candidato più votato in tutti i distretti tranne quello centrale di Manhattan, e che ha ottenuto ampi consensi soprattutto dagli elettori ispanici e afroamericani non benestanti, oltre che dai bianchi moderati. È una base elettorale molto differente da quella che nelle ultime due elezioni per il sindaco aveva votato per Bill de Blasio, che viene dall’ala più radicale del partito.
– Leggi anche: Bill de Blasio ha un problema con i suoi elettori
Le primarie dei Repubblicani sono state invece vinte da Curtis Silwa, il fondatore del gruppo di volontari di pubblica sicurezza Guardian Angels. Silwa ha ottenuto 40.751 voti, cioè il 68,1 per cento del totale, battendo un imprenditore di origini dominicane semi-sconosciuto. In tutto alle primarie dei Repubblicani hanno votato circa 60mila persone, contro le circa 945mila delle primarie dei Democratici.