La polizia del Nicaragua ha arrestato altri sei leader dell’opposizione

Lesther Aleman, uno degli attivisti arrestati (EPA/JORGE TORRES)
Lesther Aleman, uno degli attivisti arrestati (EPA/JORGE TORRES)

Il regime del Nicaragua, governato dal 2007 dal presidente autoritario Daniel Ortega, ha fatto arrestare altri sei leader dell’opposizione, che si aggiungono ai venti tra politici di opposizione, giornalisti e attivisti arrestati nelle ultime settimane con l’accusa di aver compiuto vari crimini contro lo stato o di aver accettato fondi provenienti dall’estero.

Tra le sei persone arrestate oggi ci sono Lesther Alemán e Max Jerez, leader del movimento studentesco; Medardo Mairena, che voleva candidarsi alla presidenza; Pedro Mena, Freddy Navas e Pablo Morales, attivisti del movimento degli agricoltori. Con Mairena sono sei i potenziali candidati alla presidenza ora in arresto.

Questi arresti sono stati resi possibili dalla cosiddetta “legge ghigliottina”, che è stata approvata dal Congresso dominato dal partito di Ortega lo scorso dicembre e che permette di arrestare i cittadini accusati di terrorismo o che sono sospettati di essere “traditori della patria”, anche senza fornire prove evidenti. Soprattutto impedisce a chi viene arrestato di candidarsi alle cariche pubbliche. Grazie a questa legge, Ortega è stato in grado di aumentare l’oppressione delle forze di opposizione e la repressione del dissenso in vista delle elezioni presidenziali di novembre, a cui si candiderà a questo punto senza sfidanti di rilievo.