I carabinieri della caserma di Piacenza “Levante”, arrestati lo scorso anno, sono stati condannati

Foto dal profilo social dell’appuntato Giuseppe Montella dove compare con altri tre indagati (EPA/GUARDIA DI FINANZA)
Foto dal profilo social dell’appuntato Giuseppe Montella dove compare con altri tre indagati (EPA/GUARDIA DI FINANZA)

Giovedì i cinque carabinieri della caserma “Levante” di Piacenza che erano stati arrestati a luglio del 2020 sono stati condannati: 12 anni per Giuseppe Montella, 8 anni per Salvatore Cappellano, 6 anni per Giacomo Falanga e 4 anni per Marco Orlando. Le accuse erano di traffico e spaccio di stupefacenti, ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali, peculato, abuso d’ufficio e falso ideologico. Il processo si è tenuto con rito abbreviato – che garantisce agli imputati uno sconto di pena – e ha visto la giudice per l’udienza preliminare (GUP) Fiammetta Modica ridurre le richieste dei sostituti procuratori.

Il caso della caserma di Piacenza era stato molto raccontato sui giornali lo scorso anno. All’epoca, oltre ai cinque carabinieri condannati, ci furono numerosi altri arresti e l’intera caserma fu messa sotto sequestro (per la prima volta in Italia). Le indagini, fatte dalla Guardia di Finanza, erano durate sei mesi e avevano fatto emergere un sistema che ruotava intorno allo spaccio di droga sequestrata agli spacciatori “concorrenti”, oppure direttamente acquistata e rivenduta attraverso una rete di intermediari alle dipendenze dei carabinieri stessi.