Una canzone di Paolo Nutini

Imparata dalla radio, malgrado tutto

(Stuart C. Wilson/Getty Images)
(Stuart C. Wilson/Getty Images)

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Rolling Stone italiano ha un’intervista con uno dei fratelli La Bionda, leggendario e innovativo duo di produttori/musicisti degli anni Settanta, quelli di One for you one for me e 1 2 3 4 gimme some more.
In questi giorni di inni nazionali da competizione sportiva, recupero la fantastica storia del fantastico inno russo, malgrado gli sia andata storta, stavolta.

These streets
Paolo Nutini

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Come era iniziato il mio rapporto con la radio da davanti alla radio, mezzo secolo fa quasi, l’avevo raccontato qui. Invece da dietro la radio andò così: avevo fatto per un anno Otto e mezzo in tv, era nata Emilia a Milano e non volevo più stare a Roma tutta la settimana, quindi lasciai Otto e mezzo, e siccome la tv ti rende interessante sul mercato – ma io non così interessante – mi proposero una manciata di altre cose tra cui fare un programma su Radio 2, da Milano. All’inizio la domenica, si chiamava Ogni maledetta domenica, con Michele Boroni, poi tutti i giorni da solo la mattina mezz’ora – Condor – poi tutti i giorni in due il pomeriggio, un’ora, con Matteo Bordone (ché la radio da solo fa mancare il fiato, letteralmente, almeno a me).

Una cosa che scopri in radio è che la musica non la scegli tu, salvo rare eccezioni di programmi esplicitamente dedicati alla musica: ci sono dei responsabili della programmazione, delle “rotazioni” predefinite, e tu ti ritrovi le playlist pronte e fissate tutti i giorni: che per uno che ancora adesso manda delle newsletter tutti i giorni per potervi rifilare le canzoni che piacciono a lui, capirete, era abbastanza frustrante. Così imbastimmo una trattativa, coi responsabili di Radio 2, che ottenne che i programmatori prendessero le misure a Condor filtrando parte delle canzoni in rotazione sulla rete (quindi niente musica italiana, che al 90% era musica italiana scarsa) e che avessimo diritto alla scelta di un quarto delle canzoni suppergiù. Nel complesso, una playlist più che apprezzabile ogni giorno, soprattutto rispetto a quello che passavano – e passano – la maggior parte delle radio di chiacchiere.

Perché non è che i programmatori fossero il male, eh: anzi, sapevano e sanno di musica, e lavorano bene per far funzionare un “suono” della radio, che può avere alti e bassi. Il risultato, per me, era quindi che con la programmazione imposta ogni tanto arrivavano cose nuove molto buone che scoprivo lì, e ci sono delle canzoni che con Matteo leghiamo solidamente a Condor. Ma prima di divagare ulteriormente elencandone altre, vengo a Paolo Nutini, che appunto sbucò col suo nome lucchese nelle programmazioni di quel periodo.

Paolo Nutini è scozzese, e aveva meno di vent’anni a quel suo primo disco: il cognome è lucchese perché la sua famiglia paterna era di Barga, bel posto pascoliano. Quel disco andò forte, e nel Regno Unito anche i due successivi (altrove meno): tutti bei dischi, che passavano da ballate più cantautorali a cose di “british soul”, come è chiamata quella ricca corrente di musica britannica che nei decenni si è messa a fare cose da neri americani. Ora è dal 2014 che non pubblica cose nuove, per la disperazione dei molti appassionati di quelle canzoni, e si fa i fatti suoi tra Glasgow e Paisley, in Scozia.

These streets è un’elencazione di scene e riflessioni urbane, con appena una chitarra e cinque note di tastiere, ma come lui conduce la voce e i versi tiene in piedi tutto: e poi, avercene, che a 17 anni sanno mettere insieme una cosa così, con quel che passano gli altri conventi.

Life is good, and the sun is shining
Everybody flirts to their ideal place
And the children all smile as a boat shuffled by them
Trying to pretend that they’ve got som space
These streets have too many names for me


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