Le elezioni parlamentari di Cipro sono state vinte dai conservatori, e l’estrema destra ha quasi raddoppiato i consensi

 (AP Photo/Petros Karadjias)
(AP Photo/Petros Karadjias)

Le elezioni parlamentari che si sono tenute domenica nella Repubblica di Cipro, la parte greco-cipriota dell’isola, sono state vinte dal partito di centrodestra DISY (sigla di Raggruppamento Democratico), che è anche il partito del presidente cipriota Nicos Anastasiades. Tutti i grandi partiti hanno perso consensi rispetto alle elezioni del 2016, in favore di diverse formazioni più piccole.

DYSY ha ottenuto il 27,8%, tre punti percentuali in meno rispetto alle elezioni di cinque anni fa; il partito di sinistra AKEL (che sta per Partito progressista dei lavoratori), ha ottenuto il 22,3%, tre punti percentuali in meno del 2016, mentre DIKO (Partito Democratico), di centro, ha ottenuto l’11.3%, anch’esso in calo di tre punti percentuali.

Subito dopo è arrivato il partito di estrema destra ELAM, che ha ottenuto il 6,8% delle preferenze, prendendo il posto di quarto partito più votato che in precedenza era di EDEK (il partito socialdemocratico), che ha ottenuto il 6,7%. Alle elezioni del 2016 ELAM aveva ottenuto solo il 3,71% dei voti. Il leader di ELAM è Christos Christou, un ex buttafuori che in passato aveva vissuto ad Atene dove era stato membro di Alba Dorata, il partito neonazista greco che il 7 ottobre scorso è stato dichiarato “organizzazione criminale” da un tribunale di Atene.

Il calo dei grandi partiti ciprioti era atteso da molti analisti, in gran parte a causa della sfiducia popolare nei loro confronti, da tempo accusati di corruzione. Oltre a ELAM ne hanno approfittato altre piccole formazioni politiche, tra cui DIPA, un partito nato da dissidenti di DIKO, che ha ottenuto il 6,1%, e i Verdi, che hanno ottenuto il 4,4 per cento.

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