In India il ciclone Tauktae ha fatto affondare una chiatta: ci sono 26 morti e decine di dispersi

Alcune delle persone che lavoravano sulla chiatta affondata nel Mar Arabico, soccorse dalla marina militare indiana (AP Photo/Rajanish Kakade)
Alcune delle persone che lavoravano sulla chiatta affondata nel Mar Arabico, soccorse dalla marina militare indiana (AP Photo/Rajanish Kakade)

Lunedì una chiatta su cui lavoravano 261 persone a largo della costa di Mumbai, in India, è affondata nel Mar Arabico a causa del ciclone Tauktae, causando almeno 26 morti. Ma ci sono almeno altre 53 persone ancora disperse, a tre giorni di distanza.

Uno dei sopravvissuti ha detto all’agenzia ANI di essere stato costretto a buttarsi in mare perché la chiatta stava affondando, e di essere rimasto in mare per 11 ore prima che arrivassero i soccorsi. Lui e le altre persone sulla chiatta lavoravano a un progetto per la Società indiana per il petrolio e il gas naturale ed eseguivano perforazioni a largo della costa. Altre tre chiatte sono rimaste incagliate a causa del ciclone (due a largo di Mumbai, l’altra a largo dello stato del Gujarat, più a nord), e sono in corso ricerche con elicotteri e navi per trovare i dispersi e soccorrere le persone rimaste bloccate.

Il ciclone Tauktae è il più potente capitato in India negli ultimi 20 anni e a terra ha causato la morte di almeno 19 persone. Ha colpito tutti gli stati della costa occidentale del paese, compreso il Maharashtra di cui Mumbai è capitale, e soprattutto il Gujarat, più a nord e al confine col Pakista. Da martedì il ciclone ha cominciato a perdere intensità, ma sono continuate le forti piogge e nei giorni seguenti ci sono stati altri danni: ora però almeno i soccorsi delle persone in mare dovrebbero essere meno complicati, secondo le autorità.