A Delhi è stato imposto un lockdown di una settimana, a causa della più grave ondata di coronavirus in India dall’inizio della pandemia

Alcuni operatori sanitari in una pausa dal lavoro di cremazione di persone morte per COVID-19 a Nuova Delhi, la capitale dell'India, il 19 aprile 2021 (AP Photo/Manish Swarup)
Alcuni operatori sanitari in una pausa dal lavoro di cremazione di persone morte per COVID-19 a Nuova Delhi, la capitale dell'India, il 19 aprile 2021 (AP Photo/Manish Swarup)

A partire da lunedì sera a Delhi, il territorio che comprende la capitale indiana Nuova Delhi, è stato imposto un lockdown di una settimana a causa della più grande ondata di nuovi casi e ospedalizzazioni da quando è iniziata la pandemia. Per cinque giorni consecutivi in India si sono registrati più di 200mila nuovi contagi da coronavirus, e oltre 270mila solo lunedì: il maggiore picco delle altre ondate non aveva mai superato i 100mila. Il governo centrale ha cercato di evitare un lockdown generalizzato per non danneggiare troppo l’economia, ma diversi stati stanno ricorrendo a misure intermedie, come divieto di assembramenti e coprifuochi.

Arvind Kejriwal, il primo ministro di Delhi, ha detto di essere sempre stato contro i lockdown, aggiungendo però che la situazione attuale lo ha reso necessario: a Delhi stanno finendo i posti in terapia intensiva e l’ossigeno a disposizione per i pazienti. «Non dico che il sistema sia collassato, ma ha raggiunto il suo limite», ha detto Kejriwal. Lunedì a Delhi sono stati registrati più di 25mila nuovi contagi; il dato maggiore nelle precedenti ondate era stato di circa 8.500 nuovi contagi.

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