A Hong Kong l’editore Jimmy Lai è stato condannato a un anno di carcere per aver organizzato una protesta nel 2019

(Liau Chung-ren/ZUMA Wire/ANSA)
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L’editore e attivista democratico di Hong Kong Jimmy Lai – proprietario di Apple Daily, il tabloid più letto della città – è stato condannato a un anno di carcere per aver organizzato e partecipato a una marcia di protesta non autorizzata nel 2019. Per Lai, che si trova in carcere da dicembre con l’accusa di aver violato la controversa legge cinese sulla “sicurezza nazionale”, è la prima condanna per il suo ruolo nelle manifestazioni a favore della democrazia.

In tutto a processo insieme a Lai c’erano 9 attivisti per la democrazia. Quattro di loro hanno ricevuto pene tra gli 8 e i 18 mesi di carcere, mentre altri quattro sono stati condannati ma la loro pena è stata sospesa: tra questi ultimi ci sono gli ex parlamentari Martin Lee, considerato uno dei fondatori del movimento, e Margaret Ng.

La manifestazione sotto processo era quella del 18 agosto del 2019, nei primi mesi delle proteste di massa contro l’eccessiva ingerenza del governo di Pechino negli affari della regione autonoma cinese.

Gli organizzatori del Civil Human Rights Front – un gruppo che include movimenti e associazioni pro-democrazia – avevano ottenuto il permesso della polizia per organizzare un raduno, ma non una marcia. A differenza di molte altre manifestazioni antigovernative a Hong Kong, la marcia del 18 agosto del 2019 fu pacifica e si stima che vi abbiano partecipato 1 milione e 700mila persone.