Una canzone del Kronos Quartet

Non succede niente dall'inizio alla fine, salvo quella manciata di secondi di melodia beata

EPA/Alejandro Garcia
EPA/Alejandro Garcia

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Mick Jagger ha fatto una canzone insieme a Dave Grohl sul dannato anno passato: in sostanza fanno un gran baccano e la canzone – una di quelle che ci si diverte più a suonare che ad ascoltare – non resterà nella storia, ma il testo non è male.
I Soft Cell stanno facendo di nuovo un disco insieme, a 64 e 62 anni l’uno e l’altro.
C’è un video presentato come finora inedito di John Lennon e Yoko Ono che provano Give peace a chance. Lui fa lo scemo, simpatico.

The beatitudes
Tra due anni il Kronos Quartet ne avrà cinquanta, e ci sarà da festeggiare. Fanno musica geniale, diversa, inventiva, e bella, dal 1973, con qualche cambio di formazione. Sono un quartetto d’archi americano – californiano, soprattutto – che è andato a suonare in tutti gli spazi della musica dove si poteva suonare, attingendo a quella classica, occupando quella contemporanea, collaborando con la sperimentale, frequentando il rock (qui fanno Baba O’Riley dei Who, qui Yesterday con McCartney, e hanno suonato spesso con Tom Waits: solo per dirne pochissime). Questa è una loro piccola storia in video in cui il loro fondatore racconta come stiano ancora cercando di scrivere il brano immortale che rimanga appiccicato addosso a tutti. Il prossimo 24 aprile fanno un concerto nel festival online della Carnegie Hall di New York.

Nel 2012 pubblicarono un disco di composizioni del musicista russo Vladimir Martynov, tra cui questa (che finì sui titoli di coda della Grande bellezza, una delle tante sapienze di musica di Sorrentino), in cui non succede niente dall’inizio alla fine, salvo quella manciata di secondi di melodia beata, e ancora, e ancora.


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